Dal manifesto
Si è aperta in Polonia la XIV Conferenza dell'Onu sui mutamenti climatici. A presenziare la cerimonia, il primo ministro polacco Donald Tusk e il premier danese Fogh Rasmussen. Quella di Poznan, città che ospita l'atteso evento, è la seconda tappa di un viaggio iniziato l'anno scorso a Bali e che si concluderà nel dicembre del 2009 a Copenhagen con l'impegno di arrivare ad un nuovo accordo sui mutamenti climatici che sostituisca in maniera più ambiziosa il protocollo di Kyoto: il cosiddetto «Kyoto 2». Nella cittadina polacca sono presenti 192 delegazioni e i rappresentanti di 183 Paesi. Circa 8.000 i partecipanti tra delegazioni governative, giornalisti, rappresentanti dell'industria e del business, organizzazioni ambientaliste, intergovernative e non governative, istituti di ricerca. Capi di stato e ministri sono attesi negli ultimi tre giorni dei negoziati. A Poznan tutti si aspettano che vengano prese decisioni che abbiano peso e che dalle parole si passi, finalmente, ai fatti. «La situazione in cui ci troviamo è tale - aveva detto un mese fa il segretario esecutivo del summit, Yvo de Boer - che diventa urgente per il processo di negoziazione fare a Poznan progressi concreti per arrivare velocemente ad un nuovo accordo, che sia una risposta seria alla sfida del cambiamento climatico».
Anche i grandi gruppi energetici iniziano a muoversi? Questo è quello che l’Eni, ad esempio, su iniziativa dell’amministratore delegato Paolo Scaroni, dichiara di fare ogni anno a favore dell’ambiente.
Nessun commento:
Posta un commento