venerdì 13 luglio 2012

Il variare del clima

Sin dalla formazione della Terra, circa 5 miliardi di anni fa, il clima del pianeta è dinamico e ancora adesso non è stabile.
Alcune conseguenze di questa variabilità sono le fluttuazioni periodiche nella temperatura e nelle modalità di precipitazione. Oltretutto, l’aumento della concentrazione dei gas serra sta causando un aumento della temperatura globale. Come si può immaginare le zone maggiormente colpite da questo fenomeno sono le aree urbane, sia a causa dei cambiamenti che si sono verificati nelle coperture dei terreni sia per il consumo di energia che avviene nelle aree densamente sviluppate. Le cause dell’aumento generale delle temperature non sono date solo da fenomeni naturali: questi cambiamenti sono causati soprattutto dalle attività umane.
L’innalzamento della temperatura ha però anche importanti effetti a livello meteorologico. Aumentandola temperatura aumenta, di conseguenza, anche l’evaporazione perciò l’inasprimento dell’effetto serra porterà ad una crescita delle precipitazioni e ad una maggiore frequenza delle tempeste di forte intensità. Inoltre, in varie regioni delle zone tropicali ci saranno siccità più frequenti date dal maggior calore che porta a una riduzione dell’umidità. Bisogna però anche soffermarsi sulle condizioni climatiche europee future. Si pensa che lo scioglimento dei ghiacci artici, provocato dal riscaldamento globale, provocherà un potenziamento delle correnti oceaniche provenienti dall’Artico. Queste causeranno la deviazione della Corrente del Golfo del Messico che si protrae fino alle coste dell’Europa Occidentale contribuendo a mitigare le temperature del nostro continente. La mancanza di questo riscaldamento potrebbe portare l’Europa nel nord verso un raffreddamento.
In ogni caso si è scoperto che, mentre la maggior parte della terra si sta riscaldando, le regioni che sono sottoposte alla ricaduta delle emissioni di biossido di zolfo si stanno in genere raffreddando. Le nuvole di solfati atmosferici prodotti dalle emissioni industriali raffreddano l’atmosfera  perché riflettono la luce solare verso lo spazio ed attenuano l’effetto dell’incremento della concentrazione dei gas serra; comunque i solfati hanno una permanenza atmosferica molto bassa e la loro presenza varia nelle diverse zone della Terra.

giovedì 5 luglio 2012

Per gli americani il clima non è piu' una priorità

I cambiamenti climatici non sono piu' al primo posto delle questioni ambientali da affrontare a livello globale per gli americani.
è quanto riporta il Corriere della Sera:
"Solo il 18% li considera il problema piu' grave, mentre il 29% ha scelto l'inquinamento dell'aria e dei corsi d'acqua. Un dato sorprendente se si considera che nel luglio 2008 le conseguenze del riscaldamento globale erano viste come la sfida piu' grande dal 25% del campione intervistato, dal 33% nel 2007. Il sondaggio e' stato condotto dal 13 al 21 giugno da Washington Post-Stanford University, qualche giorno prima del caldo record che ha dapprima dato vita a una tempesta di fulmini e poi causato un blackout che ha lasciato senza elettricita' milioni di persone. Secondo il Washington Post, la causa principale del ridimensionamento della priorita' data dagli americani alla questione climatica sarebbe il basso profilo tenuto da Barack Obama in vista delle elezioni presidenziali di novembre."