lunedì 12 dicembre 2011

Paolo Scaroni e il gas del Mozambico

Paolo Scaroni, al World Petroleum Congress di Doha, espone i progetti futuri di Eni.
Al di là dei paesi "storici" per l’Eni, lo sguardo del gruppo è rivolto in questo momento in particolare al grande giacimento di gas del Mozambico, su cui il piano di sviluppo prevede un investimento di 50 miliardi di dollari.
Paolo Scaroni
ha confermato l’impegno, aggiungendo che la produzione del combustibile partirà entro il 2018: "La nostra impressione – ha detto – è di essere di fronte a uno dei più generosi giacimenti visti nella nostra storia in termini di gas", un sito "ben posizionato per rifornire l’Asia di gas naturale liquefatto".

sabato 26 novembre 2011

Paolo Scaroni: già ripresa l'attività in Libia

Paolo Scaroni, l'a.d. dell'Eni, ha dichiarato: "In Libia abbiamo già ripreso la nostra attività in modo molto soddisfacente e anche piu rapidamente delle nostre più rosee previsioni. Per noi è tornata business as usual".

Rispondendo poi a chi gli chiedeva se i vertici Eni avessero già avviato contatti con il nuovo ministro del petrolio libico, Paolo Scaroni ha risposto che "ci siamo già incontrati un sacco di volte nelle ultime settimane ed andremo ad incontrare il nuovo governo nelle prossime".

(da "Paolo Scaroni sul blog di Fabio Barnetta")

venerdì 4 novembre 2011

L’alluvione non sarebbe conseguenza dei cambiamenti climatici

Lettera aperta di Andrea Aparo a Napolitano, pubblicata su Il Fatto quotidiano:

"Caro Presidente,
Una settimana è passata. Un tempo giusto per continuare a esprimere la solidarietà e le condoglianze a chi nell’alluvione del 25 ottobre scorso ha perso affetti, ricordi, beni materiali. Un tempo giusto per confermarle la mia grande ammirazione e stima come persona e come Capo dello Stato. Un tempo giusto per non essere d’accordo con Lei per l’affermazione a Lei attribuita e riportata dai media: “Sono tributi molto dolorosi che purtroppo paghiamo ai cambiamenti climatici, non solo noi”.

No, Signor Presidente, non sono tributi che paghiamo a cambiamenti climatici. In caso sono tributi che paghiamo a eventi meteorologici che non hanno nulla di eccezionale. La macchina dell’atmosfera, nella sua complessità, può generare eventi come quello registrato il 25 ottobre in modo del tutto normale.

Fosse eccezionale, non avremmo registrato nel recente passato altre alluvioni, altre vittime, altri danni sempre negli stessi luoghi della Liguria e dell’alta Toscana.

Signor Presidente, ciò che è eccezionale è l’incuria, l’indifferenza, la violenza con cui noi italiani abusiamo del nostro territorio. Eccezionale è che mai nessuno e nessuna delle istituzioni siano responsabili di alcunché. Eccezionale è che ogni volta la colpa è del clima che impazzisce.

Signor Presidente, sono tributi molto dolorosi che purtroppo paghiamo alla stupidità nazionale. Però Lei, Signor Presidente, forse l’ultima voce che abbiamo in questo paese che parla parole di saggezza e attenzione, Lei non dica cose inesatte. La prego."

martedì 11 ottobre 2011

Ue contro i cambiamenti climatici

Il 10 ottobre 2011, in occasione del consiglio dei ministri europeo, i ministri dell'Ambiente hanno trovato un accordo sulla posizione dell'UE in vista dei cruciali colloqui sul clima a livello internazionale in programma a Durban, Sudafrica, alla fine di novembre. L'Unione europea chiede un unico strumento giuridicamente vincolante in grado di porre un limite al riscaldamento globale. È tuttavia disposta a considerare una proroga dell'attuale protocollo di Kyoto, che giunge a scadenza nel 2012, per un periodo transitorio limitato.

Il protocollo di Kyoto del 1997 stabilisce obiettivi in materia di emissioni di CO2 soltanto per i paesi industrializzati, mentre l'UE intende giungere ad un risultato che impegni tutte le grandi economie e ritiene necessaria una riduzione delle emissioni di gas serra a livello mondiale per prevenire le conseguenze più gravi dei cambiamenti climatici.

Da tempo l'UE è in prima linea negli sforzi internazionali in materia di cambiamenti climatici. Ad esempio, al momento l'UE sta attuando il suo impegno unilaterale a ridurre le proprie emissioni entro il 2020 di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990. Ha inoltre offerto di passare ad una riduzione del 30% entro 2020 nel quadro di un accordo globale sul clima a condizione che altri paesi si impegnino a fare la loro parte.

sabato 8 ottobre 2011

Per gli europei, i cambiamenti climatici preoccupano più della crisi economica

Secondo quanto leggo su Ecoblog, i cittadini europei pecepirebbero i pericoli del cambiamento climatico come più seri di quelli della crisi finanziaria. L’unico problema percepito come più rilevante e più urgente da risolvere è quello della povertà, almeno stando alle rilevazioni contenute nell’ultimo report dell’Eurobarometer della Commissione Europea.

Ecco cosa scrive Ecoblog:
"Gli europei che valutano il climate change un problema molto serio sono saliti dal 64% del 2009 al 68% di oggi ed in una scala da 0 a 10 lo collocano mediamente su un punteggio di 7.4 contro il 7.1 di 2 anni fa. Il messaggio che ci siano benefici anche economici nelle misure prese per ridurre le emissioni climalteranti è passato: 8 persone su 10 pensano che affrontando il problema si possono creare posti di lavoro e dare impulso alle asfittiche economie del Vecchio Continente. Gran parte del campione si dice apertamente favorevole ad un tipo di tassazione che incoraggio l’efficienza energetica sfavorendo i soggetti meno virtuosi".

Questi dati sono ritenuti incoraggianti da Connie Hedegaard, commissario europeo per l’azione per il clima, che ha dichiarato:

"Il sondaggio mostra che i cittadini sono consapevole che le sfide economiche non sono le uniche da affrontare. Una netta maggioranza degli europei si aspetta dai politici e dagli industriali una risposta alla sfida dei cambiamenti climatici. Il fatto che più di un tre quarti degli intervistati veda nel miglioramento dell’efficienza energetica un mezzo per creare posti di lavoro è un segnale forte per i decision makers europei. Tutto ciò è decisamente incoraggiante per noi."

giovedì 6 ottobre 2011

Duemila alberi nel cuore di Milano

Duemila alberi nel cuore di Milano: è in arrivo il nuovo parco di CityLife. La prima parte dell'intervento di verde pubblico è stata presentata ieri. Il parco sarà completato entro l'Expo 2015 e sarà il terzo parco di Milano per dimensioni.

Scrive il Corriere:
"Due nuovi spazi verdi nei tratti che collegano piazza Giulio Cesare alla fermata della metropolitana di Amendola e lungo viale Belisario, Cassiodoro e Berengario. Con piante «autoctone», panchine, colonnine per le auto elettriche e un percorso pedonale. Sono i parterre inaugurati ieri dall' assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde Pierfrancesco Maran e dall' architetto Roberto Russo, responsabile dei rapporti con la pubblica amministrazione di CityLife.
La riqualificazione, costata circa un milione di euro rientra infatti nel progetto CityLife che, oltre le torri di Isozaki, Hadid e Libeskind, vedrà ultimati nel 2012 i primi 40 mila metri quadri del Parco e i restanti 130 mila nel 2015. Il progetto porta la firma dello studio londinese Gustafson Porter. E se la manutenzione dei parterre sarà per i primi cinque anni a carico di CityLife, Maran ha spiegato come l' intero Parco «diventerà il terzo polmone verde della città, raggiungibile anche con la linea 5 della metro in fase di costruzione dalla stazione Garibaldi a San Siro». Poi attenzione alle aree gioco con spazi per i bambini. Obiettivo è la creazione di un quartiere a emissioni zero. O, quanto meno, che tenda allo zero. Per gli uffici e le abitazioni niente caldaie. Solo teleriscaldamento, pompe di calore alimentate ad acqua di falda e pannelli fotovoltaici. Mentre il Parco e i parterre permetteranno, grazie agli alberi già piantumati e da piantare un risparmio di 40 mila chili all' anno di emissioni di anidride carbonica. Con l' idea, in futuro, di congiungere la pista ciclabile che passa da piazza Giovanni Amendola a quella che costeggia il Parco Sempione."

Per saperne di più sul progetto del nuovo parco, leggi qui >>

mercoledì 5 ottobre 2011

Paolo Scaroni ed Enrico Mattei a confronto

Paolo Scaroni, l'amministratore delegato di eni, a confronto con Enrico Mattei, il fondatore dell'Ente Nazionale Idrocarburi.
Questi i protagonisti della puntata di ieri di Fratelli d'Italia, che in un confronto tra ieri ed oggi ripercorre anche la storia del fabbisogno energetico in Italia e dello sviluppo industriale del nostro paese, procedendo anche ad resoconto sulle nostre risorse energetiche, sulla situazione in Nord-Africa e una previsione futura.
Il video della puntata è visibiel sul sito della Rai.

sabato 1 ottobre 2011

Come allungare la vita del forno e ridurre i consumi di gas

Una corretta combustione consente di raggiungere importanti obiettivi per l'ambiente:
  • ridurre i consumi di gas;
  • allungare la vita del forno;
  • tenere sotto controllo le emissioni inquinanti;
Per questo l’analisi della combustione è molto importante ed esistono appositi analizzatori di combustione per effettuarla correttamente. La misura dei valori di Ossigeno, CO e NOx permette di ottimizzare i parametri di combustione dei bruciatori.

Guarda la demo interattiva e scopri di più a questo link.

venerdì 30 settembre 2011

A Milano una delle più grandi aree pedonali d'Europa

CityLife, il nuovo quartiere nato al posto dell'ex Fiera Campionaria di Mioano, è la più grande area pedonale di Milano e una delle maggiori in Europa. Nel verde, da percorre a piedi o in bicicletta, senza auto. In superficie, oltre ai percorsi pedonali, si snoda la nuova pista ciclabile che collega il Monte Stella al centro della città, uno dei Raggi Verdi che ridefiniscono la mobilità cittadina su due ruote.

Un sistema di viabilità sotterraneo permette lo spostamento in automobile all’interno del quartiere e il collegamento verso l’esterno. I parcheggi, tutti interrati, sono oltre 7mila e rispondono alle esigenze di residenti, visitatori, e di chi abita i quartieri circostanti. Dai parcheggi residenziali l’accesso alle abitazioni è facile, sicuro ed esclusivo.

La totale pedonalità dell’area rende CityLife in grado di superare progetti all’avanguardia come lo Strøget di Copenhagen o centri storici car-free come quello di Gent, nelle Fiandre.

Per saperne di più sul progetto, clica qui>>

lunedì 19 settembre 2011

Controllo della temperatura per i dinosauri: erano a sangue freddo o a sangue caldo?

Il controllo della temperatura dei dinosauri oggi è possibile. Grazie all’analisi dei fossili, alcuni ricercatori del California Institute of Technology di Pasadena sono riusciti ad evincere la temperatura corporea dei grandi vertebrati estinti.
Il sistema, chiamato “degli isotopi aggregati” (clumped-isotope) e spiegato su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), si basa sull'analisi della concentrazione di due isotopi rari - carbonio 13 e ossigeno 18 - che si trovano nella bioapatite, il minerale di cui sono formati denti, ossa e gusci d'uovo.
Questi isotopi pesanti tendono ad aggregarsi tra loro a temperature basse, mentre a temperature maggiori hanno una distribuzione più casuale. Partendo da questa constatazione, il gruppo guidato da John Eiler, docente di geologia al Caltech, ha definito la relazione tra concentrazione e aggregazione degli isotopi e temperatura corporea, rendendo possibile un sistema di conversione. Il margine d'errore, secondo i ricercatori, è al massimo di due gradi centigradi.
La prima fase della ricerca si è svolta su mammiferi e rettili viventi, così da confrontare i risultati ottenuti attraverso la nuova tecnica con le temperature corporee misurate tramite gli strumenti tradizionali. Una volta verificata la rispondenza, i ricercatori sono passati ad analizzare reperti di animali estinti, come un dente di mammut, i fossili di un antenato del rinoceronte risalente a 12 milioni di anni fa e quelli di un animale a sangue freddo della famiglia degli alligatori.
Ora gli studiosi del Caltech hanno cominciato ad applicare il metodo a uova e denti di dinosauro, per determinare una volta per tutte se questi animali erano a sangue freddo o a sangue caldo.
Questo nuovo tipo di misurazione geochimica ha il vantaggio di rilevare un’informazione indipendente dall’ambiente in cui questi minerali si sono formati, se non per la temperatura. Anche se il dato indica non la temperatura media del corpo dell’animale, ma quella della testa nel solo istante in cui gli isotopi si sono depositati.
(da Testonews: Controllo della temperatura dei dinosauri)

lunedì 12 settembre 2011

Un crostaceo in cima alle Alpi

Che ci fa un crostaceo in cima alle Alpi? È quello che si domandano gli studiosi, dopo che la scoperta pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Limnology ha creato una certa risonanza fra gli addetti ai lavori e non.

Il piccolo invertebrato Daphnia middendorffiana è un crostaceo di origine artica che vive in ambienti di acqua dolce e, solitamente, popola la tundra. Nel corso di una ricognizione ecologica finanziata dalla comunità europea, il ricercatore italiano Rocco Tiberti ne ha rinvenuto la presenza nei laghi del Parco Nazionale del Gran Paradiso, in particolare negli specchi alpini di Nivolet, Trebecchi (inferiore e superiore) e Lillet.

Ci si domanda come sia stato possibile per il crostaceo arrivare da così lontano e trovare le condizioni ideali per la sopravvivenza: le ipotesi suggestive e affascinanti di questo viaggio durato probabilmente intere glaciazioni sono per ora racchiuse nei risultati delle prime indagini effettuate su alcuni esemplari.

Di certo, nel cuore delle vette alpine il crostaceo prospera in ecosistemi in cui non sono presenti grandi predatori come, per esempio, il salmerino di fonte, un pesce introdotto artificialmente nei nostri laghi e che, quando presente, non lascia scampo alla Daphnia.

Insieme agli attesi risultati sulla filogenesi della varietà alpina della Daphnia, il dato sull'assenza del crostaceo negli ecosistemi alterati da specie aliene ha riacceso il dibattito sulla necessità di tutelare la biodiversità autoctona.

Grazie a un piccolo crostaceo artico sarà dunque possibile riportare l'attenzione sulla protezione dei delicati ecosistemi d'alta quota.

(da http://www.viridea.it/it/news_eventi/dettaglio_news_eventi_dal_mondo.asp?IDCommunication=339&IDGarden=0)

mercoledì 3 agosto 2011

Assisi per lo sviluppo sostenibile

Il Comune di Assisi è tra i primi e più importanti promotori del progetto “Agenda 21”, che rappresenta un insieme di principi, strategie, obiettivi ed azioni finalizzati alla costruzione di un modello di sviluppo sostenibile e durevole per il XXI secolo, attraverso un utilizzo equilibrato delle risorse naturali, umane ed economiche.

Il concetto di sviluppo sostenibile ebbe una prima importante legittimazione ufficiale ed istituzionale durante la conferenza delle Nazioni Unite per l’ambiente e lo sviluppo (Unced), che lo definì come quel modello di sviluppo socio-economico capace di “rispondere alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie”.

Nell’ambito del progetto, è stata presentata presso la sala Conciliazione del Comune di Assisi il rapporto “Agenda 21” sullo stato dell’ambiente nel comune di Assisi, curato da “Sistema Ambiente s.r.l.”.
Vi hanno partecipato l’assessore regionale all’ambiente, Silvano Rometti, il vicesindaco del Comune di Assisi, Antonio Lunghi, il direttore Arpa dell’Umbria, Giancarlo Marchetti, il presidente del consiglio del Comune di Assisi, Patrizia Buini, i consiglieri comunali Ivano Bocchini, Daniele Martellini e Carlo Cianetti.

Il direttore dell’Arpa dell’Umbria, Giancarlo Marchetti, ha premesso che il rapporto “Agenda 21” rappresenta un punto di partenza che deve essere valutato per poter sviluppare delle priorità di intervento, in riferimento alle criticità che riguardano la nostra realtà, che, complessivamente, presenta un quadro accettabile su scala nazionale. Le aree tematiche di “Agenda 21”: acqua, aria, energia, rifiuti, rumore, sicurezza nei luoghi di lavoro, cittadini e scuola.

L’adesione unanime del Comune di Assisi al processo di “Agenda 21” sul nostro territorio è stata l’atto finale di una riflessione avviata dall’assessorato all’ambiente – ha spiegato il vicesindaco Lunghi – con la consapevolezza che le amministrazioni locali svolgono un ruolo fondamentale nel processo di cambiamento degli stili di vita e dei modelli di produzione, di consumo e di utilizzo degli spazi.
“Perseguire la sostenibilità ambientale – ha rimarcato il vicesindaco – significa conservare il capitale umano esistente ed implica la conservazione della biodiversità, della salute umana e della qualità dell’atmosfera, dell’acqua e dei suoli, a livelli sufficienti a sostenere nel tempo la vita ed il benessere degli esseri umani, degli animali e dei vegetali. Occorre, pertanto, investire nell’ambiente che è divenuto fattore limitante ma allo stesso tempo anche elemento qualificante nelle scelte e negli spazi di espansione dello sviluppo economico locale”.

A questo riguardo, l’assessore Rometti ha puntualizzato che l’obiettivo di “Agenda 21” è quello di definire, attraverso la partecipazione di cittadini, istituzioni locali ed attori economici, un piano di azione che consenta alla città di improntare le politiche ai principi dello sviluppo sostenibile, migliorando la qualità ambientale, sociale ed economica, con un percorso di partecipazione di tutti i soggetti alle scelte pubbliche.

L’attuale amministrazione, in proposito, si è dotata di un ufficio Energia ed ambiente, con tre unità operative, con a capo l’ing. Stefano Rossi, per seguire le dinamiche sociali ed ambientali del nostro territorio.

martedì 2 agosto 2011

Eni, la società guidata da Paolo Scaroni, completa la cessione di GBD

Eni, la società guidata da Paolo Scaroni, ha completato la cessione del 100% della sua partecipazione in Gas Brasiliano Distribuidora (GBD), società che commercializza e distribuisce gas naturale nello Stato di San Paolo - Brasile, a Petróleo Brasileiro (Petrobras), attraverso la sua controllata Petrobras Gas (Gaspetro), dopo aver ricevuto tutte le necessarie approvazioni antitrust e regolatorie.
Il corrispettivo totale della transazione di circa US $ 271 milioni è soggetto a un aggiustamento finale, successivo al trasferimento della partecipazione, sulla base dell'indebitamento finanziario netto e del capitale circolante.
GBD detiene la concessione per le attività di distribuzione del gas nella regione nord-ovest dello Stato di San Paolo, area che comprende 375 Comuni, e fornisce i settori industriale, commerciale, residenziale e dei trasporti. La concessione a GBD è stata assegnata nel dicembre 1999, per un periodo di 30 anni, prorogabile per ulteriori 20 anni. Nel corso del 2010, la rete di distribuzione di GBD ha raggiunto i 755 km, fornendo supporto alle vendite di gas per circa 236,5 milioni di metri cubi.
(da "Sviluppo sostenibile": "Eni: la compagnia di Paolo Scaroni completa la cessione di Gas Brasiliano Distribuidora")

venerdì 29 luglio 2011

Paolo Scaroni: su Snam Rete Gas l'Eni non ha fretta

Paolo Scaroni, nel corso di una conference call sui conti del primo semestre, ha ribadito che sull'eventuale cessione di Snam Rete Gas l'Eni ''non ha fretta''.
Tuttavia, ha aggiunto, ''stiamo lavorando su questo progetto e ci aspettiamo di arrivare nei prossimi mesi con qualche idea''. Scaroni ha comunque ricordato che la normativa italiana consente ad Eni di mantenere la controllata che, oltretutto, ''performa bene''.
("Paolo Scaroni: nessuna fretta su Snam", dal blog di Fabio Barnetta)

giovedì 21 luglio 2011

Civetta delle nevi spia dei cambiamenti climatici nell’Artico

Cambiamenti climatici registrati dalla civetta delle nevi, rapace spia, più di qualunque altro, dei mutamenti che avvengono in Alaska, territorio in cui le variazioni si verificano ad una velocità superiore a quella di molte altre aree del mondo.
Denver Holt, a capo dell’Owl Research Institute, studia gli esemplari della specie da oltre diciannove anni. Ogni estate da vent’anni si reca infatti a Barrow, in Alaska, per analizzare la relazione tra i lemming della tundra e le civette che li predano.

Possedere ben venti anni di dati, raccolti con precisione ed oculatezza, sul trend demografico di una specie, è estremamente importante, in tal caso è determinante proprio perché si tratta della civetta delle nevi. Questo uccello, infatti, essendo diffuso in tutta la regione artica, potrebbe fornire delle spiegazioni piuttosto attendibili sui cambiamenti climatici in atto nella vasta area.

Se la popolazione di lemming, roditori di cui si ciba il rapace, gode di condizioni ottimali, anche gli ededroni (anatre marine), le gru, le volpi artiche e le donnole se la caveranno egregiamente. Al contrario, quando i mutamenti climatici vanno ad influire sulla conservazione degli habitat artici e dunque sui lemming, le civette delle nevi, che basano ben il 90% della loro dieta proprio su queste prede, ne saranno sicuramente testimoni.

Gli studi compiuti nel corso degli anni dall’Owl Research Institute hanno permesso di scoprire come la nidificazione della civetta fluttuasse seguendo i ritmi demografici dei lemming. Il rapace si muove ad alte latitudini, spaziando da Barrow alla Russia, dall’Alaska al Canada. Queste migrazioni così estese nel perimetro sottolineano la necessità di preservare l’habitat artico compiendo uno sforzo sul fronte internazionale per garantire la conservazione della specie.

Nel biennio 2005-2006 le civette delle nevi hanno sconfinato a latitudini più basse, nel Montana settentrionale, cibandosi prettamente di arvicole. L’inusuale deviazione dal solito percorso ha sottolineato l’esigenza, per questi volatili, di usufruire di spazi aperti oltre l’Artico atti a soddisfare le loro tendenze nomadi.

(da Ecologiae)

venerdì 10 giugno 2011

I vincitori dell'Eni Award 2011 a Torino

Si conclude oggi a Torino al Castello del Valentino (Politecnico – Viale Mattioli, 39) alle ore 11 il ciclo di incontri organizzati in occasione degli Eni Award, il premio istituito dalla società guidata da Paolo Scaroni per sviluppare idee innovative per un migliore utilizzo delle fonti energetiche, per promuovere la ricerca sull'ambiente e per valorizzare le nuove generazioni di ricercatori.

Dopo le lectio magistralis tenute dai vincitori delle varie sezioni del premio a Roma, Catania e Urbino, Gabor A. Somorjai e Martin Landrø, premio ex aequo Nuove frontiere degli idrocarburi, insieme a Gregory Stephanopoulos, premio Energie rinnovabili e non convenzionali, Jean-Marie Tarascon, premio Protezione dell'ambiente, e i due vincitori del premi Debutto nella ricerca, Simone Gamba e Fabrizio Frontalini, partecipano a un talk show per raccontare le loro ricerche.

All'evento, moderato da Gabriele Beccaria, responsabile di Tuttoscienze, La Stampa, partecipano anche Ezio Pelizzetti, rettore dell'Università degli studi di Torino e Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino. L'incontro è l'occasione per presentare alla platea, composta anche da studenti delle scuole primarie e del mondo universitario, le ricerche che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento.

I premiati stimolati dalle domande, sono chiamati a raccontare le loro ricerche e la loro applicazione nella vita quotidiana, per contribuire significativamente a migliorare le modalità di consumo dell'energia.

Somorjai spiega la sua ricerca sulla messa a punto di nuovi catalizzatori utilizzati nei processi di cracking petrolifero, tecnologia chiave per garantire la resa e la qualità dei carburanti, mentre Landrø racconta in cosa consiste lo sviluppo e l'applicazione dell'analisi sismica 4D, che consente di determinare le modifiche cui sono soggetti nel tempo i giacimenti di petrolio e gas e di gestirne lo sviluppo produttivo in modo da incrementare significativamente il fattore di recupero degli idrocarburi.

Gregory Stephanopoulos parla della sua ricerca orientata alla produzione di biocarburanti di seconda generazione, non in competizione con il settore alimentare e Jean Marie Tarascon commenta le sue ricerche volte a sviluppare batterie ad alte prestazioni e di costo contenuto per la diffusione di veicoli elettrici nel settore della mobilità.

Gli "under 30" Simone Gamba e Fabrizio Frontalini, che parlano dei loro studi sull'interpretazione e modellazione del processo di hydrocracking degli idrocarburi e sulla ricerca della specie marina benthic foraminifera, come bio-indicatore di tracce contaminanti in ambiente marino.

L'evento può essere seguito anche in live streaming sulla pagina http://eni.iwebcasting.it/eniaward2011

mercoledì 8 giugno 2011

Giuseppe Recchi e Paolo Scaroni premiano la ricerca sull'ambiente

Giuseppe Recchi, il presidente di Eni, e l'Amministratore Delegato Paolo Scaroni hanno assegnato gli Eni Award 2011 alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il premio eni award è stato ufficialmente istituito nel luglio 2007 per sviluppare idee innovative per un migliore utilizzo delle fonti energetiche, per promuovere la ricerca sull'ambiente e per valorizzare le nuove generazioni di ricercatori.

Qui il video della premiazione:

mercoledì 1 giugno 2011

Lectio magistralis per i vincitori degli Eni Award 2011

Il 9 giugno si terrà la Lectio Magistralis dei vincitori dell'edizione 2011 dell'Eni Award, il premio istituito dalla società guidata da Paolo Scaroni per sviluppare idee innovative per un migliore utilizzo delle fonti energetiche, per promuovere la ricerca sull'ambiente e per valorizzare le nuove generazioni di ricercatori.

Alle 10.30 a Roma, al Centro Congressi Eni (piazzale Mattei, 1 – ingresso da viale dell'Arte – Roma) danno inizio alla staffetta virtuale di incontri i due premiati ex aequo per le "Nuove frontiere degli idrocarburi" Gabor A. Somorjai e Martin Landrø e il premio debutto nella ricerca Simone Gamba. Somorjai e Landrø terranno la loro lectio magistralis rispettivamente sulla catalisi selettiva per la conversione di idrocarburi attraverso monoparticelle metalliche monodisperse e sui metodi geofisici quadridimensionali per tecniche di recupero assistito di idrocarburi e monitoraggio di stoccaggio geologico di CO2. Per Simone Gamba il tema è la modellazione cinetica e aspetti termodinamici del processo di Hydrocracking degli idrocarburi.

Alle 11.30 a Catania presso l'Aula Magna dell'Università degli studi (Piazza Università, 2) Il premio protezione dell'ambiente Jean-Marie Tarascon tiene la sua lectio magistralis sui nuovi elettrodi ottenuti attraverso processi eco-efficienti per lo sviluppo di batterie Li-ion più "verdi" e sostenibili, in grado di accrescere l'utilizzo di energie rinnovabili e incentivare lo sviluppo della mobilità elettrica.

A chiudere il ciclo di lectio magistralis sono Gregory Stephanopoulos, premio energie rinnovabili e non convenzionali, e Fabrizio Frontalini, premio debutto nella ricerca. Alle 12, a Urbino presso l'aula magna Campus Scientifico (Ex Sogesta), Università degli Studi (località Crocicchia – via Ca Le Suore 2/4 – Urbino) Stephanopoulos racconta la sua ricerca basata dell'ingegnerizzazione di microrganismi per la produzione di biocombustibile da risorse rinnovabili, mentre Frontalini esporrà le sua ricerca sulla specie marina benthic foraminifera come bio-indicatore di tracce contaminanti in ambiente marino.

martedì 17 maggio 2011

Eni: Paolo Scaroni firma l'accordo per l'ingresso nello sviluppo dei giacimenti a gas di Heron e Blackwood nel Nord dell'Australia

Paolo Scaroni, l'amministratore delegato di Eni, ha firmato un accordo con MEO Australia per l'ingresso nello sviluppo dei giacimenti a gas di Heron e Blackwood, situati nel permesso NT/P68, nel Mar di Timor, nel nord dell'Australia.

L'accordo prevede che Eni ottenga il 50% nel giacimento di gas di Heron attraverso il finanziamento della perforazione di due pozzi nella zona. Eni può recedere dal contratto dopo la perforazione del primo pozzo.

Eni ha un'ulteriore opzione per ottenere il 50% nel giacimento a gas di Blackwood attraverso l'acquisizione di rilievi sismici 3D su almeno 500 Km quadrati e la perforazione di un pozzo nell'area.

L'accordo, inoltre, stabilisce per Eni l'opzione di acquisire un ulteriore 25% nei giacimenti attraverso il finanziamento del programma di opere necessarie per raggiungere la Final Investment Decision (FID) per i giacimenti di Heron, di Blackwood o di entrambi. Una volta completata la transazione, Eni effettuerà un pagamento una tantum a MEO.

Eni Australia sarà l'operatore del permesso NT/P68 con una quota del 50%, la stessa che avrà MEO.

Questo accordo rappresenta per Eni una significativa opportunità in linea con la strategia dell'azienda di aumentare la propria presenza in Australia e, più in generale, nella regione del sud-est asiatico attraverso la crescita sia organica sia attraverso acquisizioni di scoperte di idrocarburi di rapido sviluppo e produzione.

Eni è entrata in Australia nel 2000 ed è operatore del giacimento a olio di Woollybutt (65%), del progetto Blacktip (100%) e del progetto di sviluppo Kitan (40%), ed è partner del giacimento a gas e liquidi di Bayu Undan e di Darwin LNG (10,99%). Eni ha, inoltre, interessi in 13 permessi di esplorazione e licenze di produzione in Australia, Timor Est, e nella Joint Petroleum Development Area, di cui 10 in qualità di operatore, per una superficie complessiva di circa 50.000 Km quadrati.

giovedì 28 aprile 2011

Idrocarburi: Paolo Scaroni firma accordo con Sonatrach

Eni e Sonatrach hanno firmato oggi un accordo di cooperazione per lo sviluppo di idrocarburi non convenzionali, con particolare interesse per lo "shale gas" rafforzando ulteriormente la stretta collaborazione tra le due società.

Data la vasta esperienza nell'esplorazione e produzione di idrocarburi non convenzionali, Eni e Sonatrach svilupperanno insieme le attività volte a valutare la fattibilità tecnica e commerciale, l'esplorazione e lo sfruttamento dello "shale gas".

Sulla base delle valutazioni già espresse, la società guidata da Paolo Scaroni conferma l'alto potenziale presente in Algeria di "shale gas" che Eni e Sonatrach si impegnano a esplorare e sviluppare. Questo permettera' a entrambe le societa' di effettuare importanti scoperte che andranno a rafforzare ulteriormente le prospettive di crescita del gas nel paese.

Eni è presente in Algeria dal 1981. L'attuale produzione giornaliera equity è di 75.000 barili al giorno. In Algeria Eni partecipa in 24 licenze già in produzione, 8 in fase di sviluppo e una in fase di esplorazione.

sabato 2 aprile 2011

Eni e gli idrocarburi: nuova scoperta della società guidata da Paolo Scaroni

Eni, la società guidata da Paolo Scaroni, ha effettuato una nuova importante scoperta di idrocarburi. Stavolta nel Mare di Barents norvegese, circa 150 chilometri a nord ovest del giacimento petrolifero di Goliat. La scoperta, denominata Skrugard, è stata effettuata attraverso il pozzo esplorativo 7220/8-1, il primo perforato nella licenza PL532 assegnata nel 2009 nel ventesimo round internazionale norvegese.

Il pozzo è stato perforato in una profondità d'acqua di 373 metri e ha evidenziato una significativa colonna di idrocarburi. Le operazioni di perforazione sono in corso di completamento. Il pozzo esplorativo raggiungerà una profondità totale di 2.250 metri.

I dati e i campioni acquisiti hanno provato la presenza di una colonna di gas di 33 metri e di una colonna di olio pari a 90 metri. Le risorse recuperabili sono stimate in via preliminare tra 150 e 250 milioni di barili di olio equivalente. A breve sarà definita una campagna di delineazione della scoperta.

La licenza esplorativa presenta inoltre un elevato potenziale minerario addizionale, che sarà oggetto di indagine attraverso la perforazione di nuovi pozzi esplorativi. Si stima infatti che la licenza consentirà di produrre fino a 250 milioni di barili di olio equivalente aggiuntivi, raggiungendo un potenziale complessivo di 500 milioni di barili.

La Joint Venture della licenza e' costituita da Statoil Petroleum AS (50%, operatore), Eni (30%) e Petoro AS (20%).

Eni e' presente in Norvegia dal 1965 e oggi produce nel paese circa 130.000 barili di olio equivalente al giorno come propria equity. Eni, che opera in Norvegia attraverso Eni Norge, e' inoltre operatore per lo sviluppo del primo progetto petrolifero nelle acque del Mare di Barents, l'importante scoperta di Goliat, e dello sviluppo del giacimento a gas di Marulk, nel Mare di Norvegia. Nel paese, inoltre, Eni detiene partecipazioni in diverse altre licenze esplorative e giacimenti in sviluppo e produzione, tra cui i campi Ekofisk, Norne, Åsgard, Heidrun, Kristin, Mikkel e Urd.
Questa rilevante scoperta rafforza ulteriormente la presenza di Eni in Norvegia e ne sancisce il ruolo di principale player, insieme a Statoil, nell'esplorazione e nello sviluppo delle risorse del mare di Barents. L'importante successo conferma infine il ruolo chiave del paese nella strategia di crescita organica di Eni.

martedì 15 marzo 2011

A Milano arriva un quartiere a emissioni zero

CityLife, il nuovo quartiere che sorgerà al posto della ex Fiera Campionaria, sarà un quartiere ad emissioni zero:

  • zero caldaie a gas,
  • zero fonti di combustione,
  • zero CO2,
  • zero inquinanti nell’aria.

Risorsa primaria di energia sarà l’acqua: da un lato il teleriscaldamento fornito da A2A per il riscaldamento e il raffrescamento nelle torri e per l’acqua calda sanitaria nelle residenze, dall’altro l’utilizzo di pompe di calore alimentate dall’acqua di falda per le stesse esigenze nelle abitazioni. E l’acqua di risulta del sistema di riscaldamento e condizionamento, riciclata, servirà per l’irrigazione del parco, delle aree verdi condominiali e per gli scarichi dei servizi igienici.

Tutti gli edifici di CityLife avranno alte prestazioni energetiche: i pannelli fotovoltaici ridurranno sensibilmente il consumo energetico necessario per il funzionamento degli impianti. Le Residenze sono certificate in Classe A, per le scelte di alimentazione e gli accorgimenti costruttivi, come l’isolamento termico garantito dai materiali di facciata.

Scopri di più sul quartiere a emissioni zero >>.

giovedì 10 marzo 2011

Eni: la società di Paolo Scaroni scopre idrocarburi nel Mare del Nord

Eni, la società guidata da Paolo Scaroni, ha fatto uan significativa scoperta: perforando con successo il pozzo esplorativo 22/25a-10z, sulla struttura di Culzean, nelle acque inglesi del Mare del Nord, ha confermato la presenza di un importante accumulo di idrocarburi.

Il pozzo è stato perforato in 89 metri d'acqua per verificare l'estensione della scoperta di Culzean e provare la produttività del giacimento, e ha incontrato gas e condensati a una profondità media di circa 4500 m in arenarie di età Giurassica e Triassica.

Durante la prova di produzione, limitata dalle infrastrutture di superficie, il pozzo ha erogato 1,1 milioni di metri cubi al giorno di gas e 900 barili di condensati di ottima qualità (45° API).

Culzean rappresenta una delle scoperte più rilevanti effettuate negli ultimi anni nel settore inglese del Mare del Nord, e il suo avvio genererà una produzione significativa nei prossimi anni.

In seguito alla perforazione del pozzo di scoperta 22/25a-9z nel 2008, la joint venture formata da Eni UK (16,95%), Maersk Oil (Operatore, 49,99%), JX Nippon UK (17,06%) e BP (16,00%), ha pianificato un'importante campagna esplorativa volta a valutare appieno l'estensione totale e il potenziale del giacimento in vista del suo sviluppo.

Ulteriori attività di delineazione per una completa valutazione della struttura di Culzean sono previste nel corso del 2011.

Eni è presente nel Regno Unito dal 1964. Nel 2009 la produzione in quota Eni nel Paese è stata di 104 mila boe/giorno.

mercoledì 16 febbraio 2011

Paolo Scaroni e Alexey Miller firmano nuovi accordi

L'Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni, e l'Amministratore Delegato di Gazprom, Alexey Miller, alla presenza del Presidente della Federazione Russa, Dimitri Medvedev e del Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, hanno firmato oggi un accordo che pone le basi per la futura cessione a Gazprom da parte di Eni del 50% della quota detenuta da quest'ultima (33,3%) nel consorzio preposto allo sviluppo giacimento petrolifero libico di Elephant, situato nella zona desertica sud occidentale a circa 800 chilometri da Tripoli.

La quota ceduta da Eni a Gazprom è stata valutata circa 170 milioni di dollari. L'accordo sarà firmato nelle sedi competenti e sottoposto per approvazione alle autorità libiche.

Contestualmente, Eni e Gazprom hanno firmato un accordo che impegna le parti a finalizzare entro il 28 febbraio il contratto di compravendita di gas (GSA) che sarà prodotto dai giacimenti siberiani di Severenergia, compagnia partecipata da Gazprom, Eni ed Enel.

Gli accordi firmati oggi si inquadrano nella partnership strategica firmata tra Eni e Gazprom nel 2006, che implica l'impegno delle due società nella realizzazione congiunta di progetti nell'intera filiera del gas, tra i quali l'importante progetto relativo alla costruzione del gasdotto South Stream. La partnership ha inoltre permesso a Eni di fare il suo primo ingresso nell'upstream russo.

venerdì 4 febbraio 2011

Case di lusso e a emissioni zero a Milano CityLife

Le case di lusso di Milano in costruzione presso il nuovo quartiere CityLife sono dotate di teleriscaldamento: si tratta del primo esempio a Milano in cui l’intero sistema di raffreddamento e riscaldamento viene realizzato a emissioni zero, senza alcun tipo di combustione.



E' A2A Calore & Servizi, la società del gruppo A2A che si occupa di teleriscaldamento, a fornire l’alimentazione energetica.

Giuliano Zuccoli, Presidente del Consiglio di Gestione di A2A ha dichiarato: “Questa importante iniziativa si inquadra nell’ambito del progetto di sviluppo pluriennale del teleriscaldamento che A2A, con il forte sostegno e appoggio dell’amministrazione comunale, ha in corso di realizzazione sul territorio del Comune di Milano. Con questa realizzazione si coniuga al meglio l’esigenza di soddisfare, da un lato i fabbisogni energetici dei nuovi edifici che sorgeranno sull’area ex-Fiera e dall’altro di ottenere il minor impatto ambientale possibile sul territorio.”

L’acqua calda è fornita da A2A tramite un collegamento con la rete di teleriscaldamento proveniente dal termovalorizzatore Amsa di Figino - Silla 2, dove si attua il recupero energetico di calore pulito a partire dal calore residuo recuperato dall’impianto.

Questa realizzazione tecnologica consente di ridurre al minimo l’impatto ambientale sul territorio, riducendo a zero le emissioni inquinanti locali (polveri, ossidi di azoto, CO2 etc), di evitare l’installazione di caldaie convenzionali a gas, eliminando completamente tutti i camini e di garantire una maggior sicurezza di esercizio degli impianti.

“Con questa soluzione - continua Zuccoli - si soddisfa l’esigenza di CityLife di realizzare edifici con elevate prestazioni ambientali con il miglior rendimento energetico possibile al fine della certificazione energetica dei nuovi immobili.”
Che dire? Una soluzione che sicuramente condivido.

Per saperne di più sul quartiere a emissioni zero, leggi qui >>

mercoledì 26 gennaio 2011

Paolo Scaroni e Jiang Jiemin: accordo per gli idrocarburi non convenzionali

Paolo Scaroni, l'a.d. di Eni, ha firmato un Memorandum of Understanding con Jiang Jiemin, presidente di Cnpc-Petrochina, la più grande oil company quotata al mondo, per aprire nuove opportunità di business in Africa e Nord America.

L'intesa tra Paolo Scaroni e Jiang Jiemin, suggellata venerdì 21 gennaio a Pechino, prevede il rafforzamento reciproco per avviare operazioni nel ramo degli idrocarburi convenzionali e non in Africa, mentre Eni metterà a disposizione le proprie competenze nel gas shale maturate in Nord America.

Lo shale gas è un gas naturale ricavato da particolari rocce sedimentarie, per lo più argilla, che si sono formate in centinaia di milioni di anni e si può estrarlo fratturandole. Il più grande potenziale giacimento del mondo è negli Stati Uniti, tra lo stato di New York e la Virginia, segue appunto la Cina che sta iniziando adesso le prime esplorazioni.

La collaborazione tra Eni e Petrochina riguarderà anche il settore delle tecnologie avanzate e lo sfruttamento delle risorse di olio e gas non convenzionali.

Un importante passo avanti per la società di Paolo Scaroni in Medio Oriente (dove è attivo fin dal 1984), in un'area geografica in continua espansione (anche nel 2010 la Cina è cresciuta del 10,5%, attraendo investimenti diretti dall'estero per 105 miliardi di dollari, un primato mondiale).

(da Risorse naturali: "Paolo Scaroni firma accordo con Petrochina: rafforzamento per gli idrocarburi non convenzionali")

lunedì 3 gennaio 2011

Imola: cartucce per stampanti,pile e cellulari si raccolgono a scuola

In tutte le scuole imolesi è stato consegnato un opuscolo sulla Il buon esempio. Vademecum per le Scuole imolesi sulla Gestione dei rifiuti’. La pubblicazione è stata realizzata dal servizio Gestione urbanistica-ufficio Ambiente e dal Servizio generale scuole del Comune, in collaborazione con Hera. La guida contiene tutte le informazioni utili per fare la raccolta differenziata a scuola.
I servizi di raccolta messi a disposizione degli istituti scolastici sono completamente gratuiti e l’adesione ad alcuni di essi permette anche di partecipare a iniziative a premi, come nel caso di ‘Differenzia la tua scuola’, promossa da Hera, che, attraverso la raccolta della carta, permette di premiare ogni anno gli Istituti Comprensivi più ‘ricicloni’ del Comune di Imola.
Per tutte le scuole, dai nidi all’università, è presente il servizio di raccolta di carta e cartone con gli appositi sacchi messi a disposizione. Per scuole secondarie, istituti superiori e università è attivo anche un servizio di raccolta di vetro, plastica e lattine con la consegna alle scuole di un apposito contenitore. Ad esclusione dei nidi per l’infanzia, in tutte le scuole è possibile fare la raccolta differenziata di cellulari e cartucce per stampanti (che permette di ottenere premi) e delle pile.
In particolare l’opuscolo informativo si sofferma sulla possibilità di richiedere ad Hera un apposito servizio per la raccolta differenziata dei rifiuti in occasione delle feste scolastiche.
«Partire dai più piccoli significa anche sensibilizzare i più grandi — spiega Susanna Zucchelli, direttore Hera Sot Imola-Faenza — per questo una informazione così capillare destinata a tutte le scuole, accompagnata dal lavoro di insegnanti, dirigenti scolastici e personale ausiliario, non potrà che dare risultati positivi».
L’Assessore all’Ambiente del Comune di Imola, Luciano Mazzini sottolinea: «Educare i bambini a comportamenti corretti significa educare tutti noi e stimolarci a modificare stili di vita ed abitudini non compatibili con la tutela ambientale. E l’opuscolo, realizzato interamente con risorse interne del Comune, è un nuovo tassello di questa proficua collaborazione».
(da Il Resto del Carlino)

Nuovo polmone verde per Milano

Milano avrà un nuovo parco pubblico, nel quartiere di CityLife, che sarà il terzo parco di Milano per dimensioni dopo Parco Sempione e i Giardini Pubblici di Palestro.

Si è aggiudicato il concorso internazionale di progettazione il progetto presentato dagli studi Gustafson Porter (Regno Unito) in gruppo con !Melk, One Works, dal titolo Un parco fra le montagne e la pianura.

Al secondo posto si è classificato lo studio Proap (Portogallo) con il progetto Il meglio dei due mondi, e al terzo Atelier Girot (Svizzera), con il progetto Radura.
Gli altri gruppi di progettazione che hanno partecipato sono: Agence TER (Francia); Erika Skabar (Italia); Latitude nord (Francia); Latz + Partner (Germania) e Rainer Schmidt Landschaftsarchitekten (Germania). I soggetti invitati a partecipare al concorso erano stati individuati a luglio 2010, attraverso una selezione condotta congiuntamente dal Comune di Milano e da CityLife tra oltre 70 candidati, espressione delle eccellenze nel campo della progettazione di parchi a livello internazionale. Gli otto progetti sono stati esposti all’Urban Center dal 28 ottobre al 5 dicembre e la mostra ha registrato oltre 20.000 visitatori.
Duemila nuovi alberi assorbiranno oltre 40mila chili all'anno di Co2 e inoltre il quartiere Citylife sarà a impatto zero grazie al teleriscaldamento, all'utilizzo di acqua di falda, di pannelli fotovoltaici e al ricircolo dell'acqua per l'irrigazione.