lunedì 31 maggio 2010

Un convegno sul clima con Giuliacci

Sabato, ad Ospedaletti, vicino a Sanremo, si è tenuto il convegno “I cambiamenti climatici e le prospettive del clima ligure”, organizzato da MeteoNetowrk Liguria con il patrocinio del Comune di Ospedaletti, in cui relatore d’eccezione è stato il Colonnello Mario Giuliacci, Responsabile Scientifico della Epson Meteo.

Scopo del convegno, analizzare sia su scala Europea che in chiave locale gli eventi accaduti quest'inverno, cercare di comprenderne le cause ed i meccanismi e provare a dare una chiave di lettura scientificamente inappuntabile, onesta, lontana dalle ribalte dei
media e dei cacciatori di notizie straordinarie.

"Stiamo davvero correndo verso il riscaldamento globale oppure sono cicli naturali - scrivono gli organizzatori - l'attività umana è responsabile oppure non c'entra nulla? E se qualche cambiamento è realmente in atto, come potrebbe di conseguenza modificarsi il microclima ligure e quello cuneese?"

giovedì 20 maggio 2010

I cambiamenti climatici minacciano la salute degli italiani

Il Mediterraneo è sotto scacco dei cambiamenti climatici e a risentire degli effetti del surriscaldamento è, anche e soprattutto, la salute della popolazione che vive nelle città. Centri urbani come Atene, Roma o Marsiglia sono tra i più suscettibili in Europa alle ondate di caldo causate dagli stravolgimenti climatici in atto e fra quelli più a rischio anche nel futuro. A supportare questa teoria un team di scienziati elvetici e statunitensi che ha da poco pubblicato la propria ricerca sul tema nella rivista Nature Geoscience. Con sei nuovi modelli climatici i ricercatori hanno esaminato come potrebbero svilupparsi gli effetti peggiori per la salute. “Volevamo scoprire se eravamo in grado di localizzare le aree a rischio, nonostante le notevoli incertezze nello sviluppo dei fattori climatici che influenzano la salute”.
Secondo le previsioni elaborate dai ricercatori per il bacino mediterraneo si prospettano giornate di fuoco: nel dettaglio, i giorni con temperature superiori ai 32 gradi centigradi passeranno dalla media registrata nel periodo 1961-1990, di circa due giorni per ogni estate, a circa 13 giorni per 2021-2050 e 40 nell’arco temporale tra il 2071 e il 2100. Il numero di ondate di calore seguirà parallelamente questa crescita, con proiezioni più severe per i bacini idrografici a bassa quota nell’Europa meridionale e nelle coste mediterranee. “In alcune delle regioni europee più densamente popolate, come le aree urbane di Atene, Bucarest, Marsiglia, Milano, Roma e Napoli, si verificheranno i cambiamenti più severi in termini di impatto sulla salute”, spiega Erich Fischer co-autore dello studio.
All’appello dei fattori impattanti mancano l’effetto “isola di calore” e l'inquinamento atmosferico cittadino, inclusi nei calcoli spiegano gli scienziati, la situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi. A sottolineare la gravità, un dato su tutti: nel 2003 in Europa sono morte in un’ondata di caldo estremo circa 40.000 persone.
(Rinnovabili.it)

lunedì 17 maggio 2010

Salvare i coralli dalle emissioni di CO2

I coralli soffrono due volte per le emissioni di CO2: per prima cosa perché risentono del riscaldamento globale, ma anche perché l'acqua marina, a contatto con l'anidride carbonica, si acidifica, danneggiando quegli organismi che producono scheletri di carbonato di calcio, come appunto i coralli.

Per questo, il Consiglio Europeo delle Ricerche ha accordato un finanziamento di 3,3 milioni al progetto Coral warm, che per 5 anni metterà sotto osservazione il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso, con l'obiettivo di capire quali danni ha provocato l’aumento dei gas serra.

"Lo studio, al via il 1° giugno, vede coinvolti i dipartimenti di Chimica e di Biologia evoluzionistica sperimentale dell’Università di Bologna, oltre alla Bar-Ilan University di Tel Aviv. Il progetto, il più ampio mai aggiudicato per una ricerca sui coralli in Europa, se l’è vista con la concorrenza di 1500 candidature. Alla fine solo l’1% delle proposte ha ottenuto i fondi.

Tra i ricercatori impegnati c’è Stefano Goffredo, un biologo bolognese di 41 anni che lavora da precario all’ateneo emiliano dal 1996. Istruttore subacqueo da quando era un ventenne che dava lezioni di immersioni nel reef, ora guarda con ansia alla sorte dei coralli: «Questi progetti nascono dalla passione che hai dentro e dalla preoccupazione per un ambiente che ho sempre frequentato – racconta –. Nel ’98, a causa del riscaldamento dell’acqua, c’è stata una mortalità di massa nell’Oceano indiano, con la perdita di notevoli estensioni di coralli. Qualche anno fa, poi, nel Mar Ligure, c’è stato un fenomeno analogo, anche se di dimensioni minori, provocato dall’acqua particolarmente calda e calma. I cambiamenti climatici ci sono sempre stati, ma ora gli effetti sono misurabili».

Non che i ricercatori temano di trovarsi davanti a una situazione catastrofica: «Ci sono specie più sensibili di altre – continua Goffredo – e alcune forme forse saranno anche facilitate. Se è vero che la CO2 danneggia gli organismi che producono scheletri calcarei, ci sono alghe che saranno avvantaggiate dalla fotosintesi. Alcune industrie sono interessate proprio a questi aspetti per la realizzazione di antiossidanti o biofuel, anche se questo aspetto esula dal nostro lavoro».

Tornando alle 40 specie di corallo presenti nel Mediterraneo, il loro valore ecologico consiste nella loro capacità di costruire habitat tridimensionali dove si fissano e vivono altri organismi, oltre che nel convogliare sui fondali quantità di energia. In ambienti bui, nelle grotte o a grandi profondità, arrivano a coprire il 90% dei fondali. L’anidride carbonica rende acida l’acqua, facendo dissolvere il carbonato di calcio che costituisce lo scheletro del corallo.

Per comprendere l’entità dei danni subiti, saranno dislocate stazioni-sonda ogni 15-20 km delle nostre coste, allo scopo di rilevare temperature e ph. Gli studi avverranno in sette stazioni, una delle quali ha caratteristiche speciali: «All’isola di Panarea, teatro di emissioni di anidride carbonica di origine vulcanica, ci sono combinazioni di temperature e acidità simili a quelle che, secondo le previsioni, si realizzeranno fra 100 anni negli oceani del pianeta – spiega Goffredo –. Metteremo i coralli lì per vedere come reagiscono»."
(da LaStampa.it)

venerdì 14 maggio 2010

Areva progetta una centrale solare in Sudafrica

Ultimamente diversi grandi gruppi industriali internazionali stanno investendo ingenti somme nelle energie alternative, sia nel campo dell'energia solare che in quella eolica.

La Areva ad esempio, la principale industria francese nel settore energia, è pronta a costruire una centrale solare a concentrazione in Sudafrica, come riporta il quotidiano sudafricano Business Day. L'impianto dovrebbe avere la capacità di 100 megawatt, ma il sito non è stato ancora individuato.
(da corriere.it)

giovedì 13 maggio 2010

David Cameron e le nuove politiche ambientali

Mentre in Italia le politiche ambientali sono più che lacunose, la Gran Bretagna, prima nazione ad avere istituito un Ministero per i Cambiamenti Climatici, fa nuovi passi in avanti.

Valerio Garzieri, nel suo post di oggi su Repubblica, studia le prime mosse a favore dell’ambiente del nuovo governo di David Cameron
Il programma annunciato oggi da Cameron riprende infatti molti degli impegni assunti dai laburisti nella lotta ai cambiamenti climatici.
“Dagli incentivi alle rinnovabili ai piani di sviluppo per l’energia delle maree e dal biogas, molti di quelli che erano gli obiettivi perseguiti da Brown restano anche nell’agenda della coalizione Tory/Lib-dem.
Anzi, come si può leggere al punto 11 del dettagliato programma steso all’atto di siglare l’intesa tra i due partiti, il nuovo esecutivo ha annunciato anche l’intenzione di introdurre una carbon tax da applicare nel caso sul mercato delle emissioni il prezzo della CO2 cali troppo bruscamente”.
E la Gran Bretagna ha una lezione da darci anche sul tema del nucleare:
“Sul tema spinoso dell’atomo Tory e Lib-dem hanno sottoscritto un patto tanto semplice quanto chiaro: i conservatori sono favorevoli e porteranno avanti i progetti di nuove centrali; il partito di Nick Clegg resta contrario e lo dirà forte e chiaro in parlamento, salvo poi astenersi al momento del voto”.

venerdì 7 maggio 2010

Pannelli fotovoltaici di nuova generazione

Una novità è in arrivo nel mondo del fotovoltaico.
"In partnership con la tedesca Q-Cells, inzierà entro maggio a Ragusa negli impianti della Cappella Alluminio la prima produzione europea di pannelli fotovoltaici di nuova generazione, composta da celle quadrate di silicio monocristallino, chiuse in vetri solari ad alta captazione.
A parità di superficie e di costo, aumentano del 10-15% la potenza installata e la produzione di energia rispetto ai tradizionali panneli con celle in silicio policristallino."
(da Corriere.it)

mercoledì 5 maggio 2010

Allianz acquista 6 parchi fotovoltaici

La società finanziaria e assicurativa Allianz ha acquisito in Puglia sei parchi fotovoltaici di circa 1 megawatt di potenza ciascuno sviluppati e realizzati da Bp Solar Italia. Gli impianti, nei Comuni di Brindisi e Mesagne, sono in esercizio dalla fine dello scorso anno e sono in attesa di essere connessi. «Siamo molto soddisfatti», ha dichiarato David Jones, amministratore delegato di Allianz Specialized Investments, «di aver realizzato il nostro primo investimento nell'ambito del solare. Il mercato del fotovoltaico è di importanza strategica per il nostro gruppo e ci impegniamo a proseguire su questo successo iniziale e continueremo a sviluppare il nostro portafoglio in Italia e negli altri mercati chiave europei».
Allianz Specialized Investments è responsabile per Allianz Group degli investimenti nel solare e nell'eolico.

martedì 4 maggio 2010

Google si lancia nell'eolico in Nord Dakota

Anche Google investe nelle energie alternative!
Il gigante dell'informatica ha infatti annunciato l'acquisto di due parchi eolici in Nord Dakota per un investimento di 38,8 milioni di euro, circa 30,3 milioni di euro.

I due parchi, sviluppati da NextEra Energy Resources, in totale producono 169,5 megawatt di potenza, abbastanza per alimentare più di 55.000 case. Nella costruzione sono state utilzzate turbine di ultima generazione che permettono di ottimizzare al massimo la produzione di energia pulita, 113 torri eoliche alte 80 metri, collegate alla linea di trasporto per l'energia esistente, dove è stato ridotto il consumo di combustibili fissili.

Google finanzia anche due start-up delle energie alternative: eSolar (energia solare) e Altarock (energia geotermica).