venerdì 28 settembre 2012

Energy Markets: una nuova cattedra in Bocconi in collaborazione con Eni

Salvatore Sardo, Chief Corporate Operations Officer Eni, Guido Tabellini, Rettore Università Bocconi, Michele Polo, Direttore dello IEFE Bocconi ( Istituto di economia e politica dell’energia e dell’ambiente), Jonathan Stern, presidente Natural Gas Research Program presso l’Oxford Institute for Energy Studies e Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, terranno la Lectio Inauguralis della nuova cattedra in Energy Markets
Il corso, voluto dall'Università Bocconi e da Eni e assegnato a Michele Polo, ha l’obiettivo di sostenere le attività di studio e analisi del mercato dell’energia. L'appuntamento per seguire la presentazione è per lunedì 1 ottobre, alle ore 11,30, presso l’Aula Magna della Bocconi (via Gobbi 5 a Milano).

venerdì 14 settembre 2012

Il sole non c'entra con il riscaldamento globale

La radiazione solare non e' la causa principale del recente riscaldamento globale. A mostrarlo specificatamente con prove non empiriche e' uno studio di Antonello Pasini e Alessandro Attanasio dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Iia-Cnr), realizzato in collaborazione con Umberto Triacca dell'Universita' di L'Aquila e pubblicato su Environmental Research Letters. "Il Sole e la sua radiazione sono sempre stati considerati come cause fondamentali dei cambiamenti climatici, sia per gli influssi esercitati in passato sui periodi glaciali e interglaciali, sia per le variazioni di natura secolare o decennale", ha spiegato Pasini.
  "Recentemente, tuttavia, alcune ricerche, utilizzando semplici correlazioni e metodi grafici, hanno fornito - ha aggiunto - un'evidenza empirica di trend opposti per temperature e quantita' di radiazione solare relativamente agli ultimi decenni. Da questi studi empirici non si potevano, pero', trarre conclusioni certe su eventuali cambiamenti nella relazione causa-effetto tra Sole e temperature globali".
  Utilizzando un modello causale precedentemente sviluppato da Clive Granger, premio Nobel per l'Economia nel 2003, i ricercatori sono arrivati a scoprire come sia cambiato nel tempo il ruolo della radiazione solare. "I nostri risultati mostrano come la causa solare dei cambiamenti del clima sia stata fondamentale fino agli anni '50 del secolo scorso - ha proseguito Pasini - perdendo poi progressivamente importanza dagli anni '60, fino a che la significativita' del legame causa-effetto tra Sole e temperature globali e' scomparsa quasi completamente a partire dagli anni '70". Ma lo studio esamina anche il ruolo della influenza antropica. "Abbiamo constatato che il rapporto causale tra gas serra e temperature e' sempre stato forte a partire dagli anni a 40 e si e' andato intensificando negli ultimi decenni", ha detto il ricercatore.
  "In sostanza nei decenni recenti, mentre e' andata indebolendosi la causa solare, che pure esiste ed e' forte, quella antropica risulta di gran lunga piu' determinante. Le emissioni di gas serra ed altre influenze antropiche sarebbero oggi cosi' forti da 'oscurare' la causa solare", ha concluso.
(AGI)

lunedì 3 settembre 2012

La polvere di carbone incide poco sul riscaldamento globale

Il particolato carbonioso potrebbe non avere il peso che finora i modelli climatici gli attribuivano nel riscaldamento globale. A dirlo, una ricerca condotta dalla University of California di Davis pubblicata su 'Science'. Gli scienziati hanno effettuato misure dirette delle particelle di carbone nero nell'atmosfera, confrontando i loro effetti, rispetto agli altri inquinanti, sul riscaldamento globale. Finora in questo contesto il particolato carbonioso era ritenuto molto dannoso, secondo solo all'anidride carbonica. Il particolato assorbe la radiazione solare e quindi riscalda direttamente l'atmosfera. In piu', puo' anche influenzare il clima attraverso un effetto intermedio su nuvole e ghiacci. Quando il particolato entra in atmosfera si combina con altre sostanze, formando particelle composite che assorbono e riflettono la radiazione in modi diversi rispetto ai singoli componenti. I modelli, di solito, analizzavano gli effetti sul riscaldamento del clima di queste particelle composite, prevedendo che potessero assorbire il doppio di calore rispetto a quanto facesse il particolato da solo. Ora gli scienziati hanno effettuato misure dirette dell'assorbimento della radiazione solare da parte di queste particelle composite in due regioni della California. I risultati indicano che l'assorbimento e' rinforzato solo di una piccola quantita', molto inferiore rispetto a quella prevista dai modelli. Dunque, questi potrebbero aver sovrastimato il riscaldamento indotto dalle emissioni del carbonio nero e potrebbe essere necessario ridefinire i vari parametri considerati, in modo da arrivare a una stima piu' precisa del contributo delle emissioni del carbonio nero al riscaldamento globale di origini umana. (AGI) .