lunedì 3 settembre 2012

La polvere di carbone incide poco sul riscaldamento globale

Il particolato carbonioso potrebbe non avere il peso che finora i modelli climatici gli attribuivano nel riscaldamento globale. A dirlo, una ricerca condotta dalla University of California di Davis pubblicata su 'Science'. Gli scienziati hanno effettuato misure dirette delle particelle di carbone nero nell'atmosfera, confrontando i loro effetti, rispetto agli altri inquinanti, sul riscaldamento globale. Finora in questo contesto il particolato carbonioso era ritenuto molto dannoso, secondo solo all'anidride carbonica. Il particolato assorbe la radiazione solare e quindi riscalda direttamente l'atmosfera. In piu', puo' anche influenzare il clima attraverso un effetto intermedio su nuvole e ghiacci. Quando il particolato entra in atmosfera si combina con altre sostanze, formando particelle composite che assorbono e riflettono la radiazione in modi diversi rispetto ai singoli componenti. I modelli, di solito, analizzavano gli effetti sul riscaldamento del clima di queste particelle composite, prevedendo che potessero assorbire il doppio di calore rispetto a quanto facesse il particolato da solo. Ora gli scienziati hanno effettuato misure dirette dell'assorbimento della radiazione solare da parte di queste particelle composite in due regioni della California. I risultati indicano che l'assorbimento e' rinforzato solo di una piccola quantita', molto inferiore rispetto a quella prevista dai modelli. Dunque, questi potrebbero aver sovrastimato il riscaldamento indotto dalle emissioni del carbonio nero e potrebbe essere necessario ridefinire i vari parametri considerati, in modo da arrivare a una stima piu' precisa del contributo delle emissioni del carbonio nero al riscaldamento globale di origini umana. (AGI) .

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