Da Repubblica
Il governo fa marcia indietro sulla riduzione delle detrazioni fiscali sul risparmio energetico. Sarà certamente cancellata la retroattività della norma che avrebbe imposto a chi ha già realizzato i lavori, di presentare una nuova domanda a gennaio con il rischio di non vedersi riconosciuto lo sconto nella prossima dichiarazione dei redditi .Novità sembrerebbero annunciarsi anche per l´intero impianto del decretone anticrisi, una sorta di piano-bis: ieri sera il ministro dell´economia Tremonti, incontrando i senatori del Pdl, avrebbe aperto su possibili modifiche alla manovra con «nuovi meccanismi di sostegno all´economia reale» e non avrebbe escluso interventi di incentivo per le auto ecologiche come in Francia. I fondi, secondo quanto riferito dai partecipanti, circa 2-3 miliardi ,sarebbero emersi da una accurata due diligence del fas, il noto fondo per le aree sottoutilizzate.Tornado alle detrazioni fiscali per il risparmio energetico appare più confuso il futuro: per il 2009 in poi il ministero dell´Economia è orientato a mantenere un "tetto" agli sgravi fiscali, quindi per i nuovi lavori da intraprendere chi vuole ottenere lo sconto fiscale del 55% dovrà "prenotarsi" il più presto possibile. Le domande che si riveleranno fuori dal budget stanziato per gli ecoincentivi avranno diritto ad una detrazione solo del 36%. Non è invece certo che rimarrà il meccanismo del "silenzio assenso" in base al quale se non si ottiene entro 30 giorni l´ok dall´Agenzia delle Entrate significa che non si potrà usufruire dell´abbattimento dell´Irpef alla soglia massima.L´incertezza è data anche dal fatto che il ministro dell´Ambiente, Daniela Prestigiacomo, sta lavorando ad un emendamento per sopprimere tutte le norme relative al credito d´imposta contenute nel decreto anti-crisi e non solo la retroattività. Proposta che si scontra con l´orientamento del ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, orientato a modifiche minime.
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