Il presidente eletto Usa non sarà in Polonia dove andràla delegazione della vecchia amministrazione UsaMa peserà il suo nuovo impegno ambientale
Si apre oggi a Poznan, in Polonia, la 14ma Conferenza della Parti (COP-14) che hanno sottoscritto la Convenzione Quadro della Nazioni Unite sui Cambiamenti del Clima (UNFCCC). Sappiamo già che il 12 dicembre, quando COP-14 chiuderà i battenti, i rappresentanti di 192 paesi di tutto il mondo non avranno preso decisioni rilevanti. Eppure c’è molta attesa. Per due motivi, essenzialmente. Perché è mutato il quadro politico. E perché è mutato il quadro economico. La svolta possibile...A Poznan parteciperà per l’ultima volta la delegazione Usa nominata da Bush. Ma sulla Conferenza aleggeranno le parole del Presidente eletto Barack H. Obama, che intende capovolgere come un guanto la politica di George W.: gli Usa, ha detto, abbatteranno dell’80% le proprie emissioni entro il 2050, diventeranno i leader della lotta ai cambiamenti climatici e cercheranno un accordo sulla base di negoziati multilaterali. La fiducia indotta dalla novità Obama è rafforzata dalla politica dell’Unione Europea (che ha confermato la sua determinazione ad andare "oltre Kyoto") e da segnali indiretti provenienti da Pechino. Insomma, visto da Poznan l’orizzonte della politica sui cambiamenti climatici appare roseo. Tuttavia COP-14 si tiene nel bel mezzo di una crisi finanziaria ed economica globale che, a detta di molti analisti, non ha precedenti negli ultimi ottant’anni...
(tratto da L'Unità)
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