martedì 17 febbraio 2009

Un´industria su due "corre" per Kyoto

Ci sono una buona notizia e una cattiva notizia. Cominciamo dalla buona notizia: il settore dell´industria italiana impegnato sulla frontiera dell´innovazione tecnologica, dell´efficienza energetica, dell´impegno per abbassare le emissioni serra è in crescita. La cattiva notizia è che questo settore resta, sia pure di poco, minoritario. E´ il risultato del rapporto CDP6 Italy, realizzato con la collaborazione del Monte dei Paschi di Siena, del Kyoto Club e di Erm Italia. CDP sta per Carbon Disclosure Project, cioè un progetto per misurare la consapevolezza dei rischi e delle opportunità legate al processo dei cambiamenti climatici: quindi la determinazione e la capacità con le quali le aziende assumono la variabile climatica all´interno delle loro strategie.Il Carbon Disclosure Project è un´operazione di grande respiro: opera per conto di circa 400 tra i principali investitori internazionali (compresi nomi come Allianz, Goldman Sachs, Merrill Lynch, Axa Group, Bnp Paribas, Hsbc, Morgan Stanley) che gestiscono più di 57 mila miliardi di dollari. L´idea è stata lanciata nel 2000 dalla Rockfeller Philantropy Advisors di New York. In sostanza i grandi operatori della finanza, preoccupati per le conseguenze del caos climatico, hanno deciso di monitorare la sensibilità delle industrie e la loro capacità di reagire, prevenendo i danni attraverso la riduzione delle emissioni serra e adattandosi alle conseguenze della pressione climatica che già cominciano a delinearsi. (Da Affari & Finanza)

L’energia responsabile secondo Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni

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