mercoledì 18 febbraio 2009

Una base ecologica per la biodiversità dell’Antartide

La prima base scientifica a emissioni zero ha appena cominciato la sua attività in Antartide. E’ belga e si chiama Princess Elisabeth Station. Accanto ad essa sorge una centrale eolica mentre per la sua costruzione è stato usato solo materiale ecologicamente tollerabile. Inutile dire che il suo funzionamento avviene esclusivamente con il ricorso ad energie rinnovabili. Insomma il continente bianco, ultimo continente ad essere esplorato dall’uomo, torna a far parlare di sé per le attività di ricerca che lo riguardano. Oltre alla base appena inaugurata, infatti, emergono nuovi dati da quello che è considerato uno dei progetti scientifici più articolati e complessi del momento. Si tratta del Censimento della Vita marina, un’opera di catalogazione colossale portata avanti da 500 studiosi in 25 Paesi diversi che stanno scandagliando i fondali del pianeta per capirne le variazioni dovute in parte anche ai cambiamenti climatici. I risultati definitivi si avranno solo nel 2010 ma intanto le due anime bianche del pianeta, ovvero Polo Sud e Polo Nord cominciano già ad aprire i loro scrigni marini. E rivelano dati che hanno sorpreso e non poco gli studiosi. Primo fra tutti il fatto che ad accomunare Artico e Antartide sia l’esistenza di 235 specie identiche, una novità questa perché si riteneva invece che non ci fossero punti in comune nella fauna dei sue poli. Mentre viene confermata la grande ricchezza dei fondali di entrambi, con 5500 specie registrate in Artico e ben 7500 al Polo Sud. Anzi proprio qui è stata monitorata una fauna che non si trova in nessun altro punto del mondo, a dispetto delle temperature glaciali e inaccessibili. Non solo ma appare sempre più chiaro come l’Antartide abbia giocato un ruolo decisivo come “incubatrice”. Nel giro di milioni di anni, cioè, questa parte del pianeta avrebbe permesso lo sviluppo di forme di vita che poi sarebbero migrate verso le zone marine settentrionali. (da Panorama.it)

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