venerdì 24 ottobre 2008

Scontro sui gas serra in Lombardia

La regione al primo posto tra chi ha superato i livelli previsti dall'accordo di Kyoto, spiega il Corriere della Sera

Lo chiede l'Europa e lo impone il protocollo di Kyoto. Ridurre l'emissione dei gas serra. L'impegno è per gli Stati e per le Regioni. Quegli stessi gas invece, in Lombardia, sono aumentati del 20 per cento rispetto al 1990. E non si riesce a invertire la crescita. È la denuncia dei Verdi e di Legambiente. Per capire cosa produce la forte emissione di anidride carbonica, si possono elencare alcune conseguenze sul clima: la temperatura media è aumentata di 1,4 gradi negli ultimi 50 anni; quello appena trascorso è stato il decennio più torrido degli ultimi due secoli; in una sola settimana, sia nel 2000 sia nel 2002, è caduta metà della pioggia che in media si riversa su Milano in un intero anno.I consiglieri regionali Carlo Monguzzi (Verdi) e Giuseppe Civati (Pd) hanno portato ieri la loro denuncia in piazza San Babila, con un presidio, dopo aver consegnato una lettera allarmata al prefetto Gian Valerio Lombardi. Dicono i consiglieri: «Mentre il protocollo di Kyoto e la Ue hanno l'obiettivo di ridurre l'emissione di anidride carbonica del 20 per cento rispetto al 1990, in Lombardia i gas serra sono aumentati del 20 per cento, cioè l'equivalente di quanto dovrebbero diminuire ».Il quadro critico sulle emissioni di gas serra in Italia è descritto nell'ultimo rapporto «Energia e ambiente» dell'Enea. Le Regioni che più hanno contribuito all'aumento dell'anidride carbonica sono sei: in testa c'è la Lombardia (70 milioni di tonnellate di Co2 in più), seguita da Puglia, Veneto, Lazio, Emilia Romagna e Sicilia). Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, da sole, sono responsabili del 30 per cento delle emissioni totali italiane. L'Enea ha tratto da questo quadro una conclusione: per riuscire a tagliare le emissioni di anidride carbonica e rispettare gli obblighi di Kyoto «non si può fare a meno di coinvolgere le Regioni in una sorta di federalismo climatico». «Seppur allineato alla situazione nazionale, il quadro locale è piuttosto allarmante», ha spiegato la Fondazione Lombardia per l'ambiente, che da oltre due anni ha avviato un grande progetto di ricerca sui cambiamenti climatici (www.kyotolombardia. org).Gli esperti della Fondazione hanno stimato che nella sola area metropolitana di Milano il danno economico legato ai gas serra e alle alterazioni del clima arriva a 500 milioni di euro l'anno (sommando aumento di mortalità e malattie, ricoveri, visite mediche, giorni di lavoro persi). Le fonti responsabili della produzione di anidride carbonica a Milano sono il riscaldamento domestico (51%), il traffico (31%) e le industrie (9%). A rispondere alle critiche è il capogruppo di Forza Italia in Regione, Paolo Valentini: «La nostra azione mette in campo politiche integrate che offrono sia un quadro di regole, sia strumenti per i reali interventi ». Il riferimento è alla legge sulla qualità dell'aria (la prima del genere prodotta da una Regione italiana) e alle misure per combattere lo smog, dai divieti per le auto più inquinanti, agli incentivi per nuovi mezzi e nuove caldaie.

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