giovedì 23 ottobre 2008

L'Italia sull'orlo di una crisi idrica

Da Il tempo

«Il razionamento idrico, che sta colpendo i territori di Puglia nelle province di Taranto, Lecce e Brindisi e Basilicata serviti dall'acquedotto del Sinni - ha spiegato il presidente dell'Anbi, Massimo Gargano - testimonia un'atavica siccità, accentuata dai cambiamenti climatici. Dopo le penalizzazioni all'agricoltura, la crisi colpisce ora anche gli usi umani». Ogni bacino è in emergenza, osserva l'Associazione, in particolare in Puglia, Campania e Basilicata: il volume del Sinni, ad esempio, è solo il 12% di quello dello stesso periodo dell'anno scorso. Situazioni preoccupanti anche in Sicilia e in alcune aree della Sardegna, dove la quantità d'acqua presente è inferiore alla metà dell'anno scorso. Verso Nord, analoghe situazioni si registrano in Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna. «Va avviato un Piano Nazionale degli Invasi e vanno incentivati gli usi plurimi delle acque ed il riutilizzo della acque reflue. La desalinizzazione delle acque marine - sostiene Gargano - solo ad uso potabile, è altresì difficilmente praticabile per i costi tuttora alti». E in Abruzzio l'emergenza cresce. L'Aca ha programmato anche per oggi le chiusure notturne, dalle ore 22 alle 6, dei serbatoi dei comuni di Ripa Teatina e Francavilla al Mare. Tale manovra permetterà il riempimento degli stessi serbatoi durante la notte e la normale erogazione idrica nelle ore diurne. «A causa delle scarse precipitazioni piovose e della riduzione della portata della sorgente Val di Foro, del tutto fisiologica in questo periodo dell'anno - ha affermato il presidente dell'Aca Bruno Catena - è stato necessario programmare le chiusure dei serbatoi di Francavilla al Mare e Ripa Teatina. Ovviamente, come di consueto, le chiusure sono state appositamente pianificate nelle ore notturne in modo che i cittadini non subiranno alcun disagio né risentiranno di carenze idriche». E sempre oggi prenderà il via l'intervento programmato dall'Azienda Comprensoriale Acquedottistica di Pescara (Aca) per potenziare l'impianto idrico della Centrale di Chieti Scalo. Per l'esecuzione dell'intervento sarà necessario interrompere la normale erogazione idrica dalle 7 fino alle 16. «I lavori che inizieranno nella mattinata e si protrarranno per circa nove ore - ha spiegato ancora Bruno Catena -. Essi prevedono l'installazione di tre nuove elettropompe per il sollevamento dell'acqua verso Chieti alta e l'allaccio della nuova turbina, una sorta di turbo-generatore che andrà a sostituire la vecchia apparecchiatura. Alla fine verrà compensata la quantità di circa cinquemila metri cubi di acqua potabile che non sarà erogata durante l'intervento di potenziamento della Centrale di Chieti Scalo».

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