giovedì 9 ottobre 2008

L'inverno anomalo? Sarà mite

Dal Corriere della Sera

Una spalmata di rosa pastello sull’Italia e su gran parte dell’Europa Centro-Occidentale: è il colore convenzionale, usato sulla carta della «Previsione probabilistica delle temperature per il periodo dicembre-gennaio-febbraio 2008-2009», per indicare che stiamo andando incontro a una stagione invernale mite. Tali previsioni stagionali, con le relative mappe, sono da tempo elaborate da un istituto di ricerca americano, l’Iri (International research institute for climate and society) che ha fama di serietà; e tuttavia i suoi stessi esperti sottolineano che si tratta pur sempre di esercizi probabilistici, da non prendere come una verità assoluta. Come si suol dire: qualche volta ci azzeccano e qualche altra no.
SONO TORNATE LE MEZZE STAGIONI? - Dunque, dopo un autunno quasi normale, tranne qualche picco alternato di caldo e di freddo, un autunno in cui stiamo festeggiando la rinascita della «mezza stagione», ci dovremmo aspettare un inverno anomalo, caratterizzato da temperature sopra la media. Che ne pensano i climatologi italiani di questa previsione: azzardo o ipotesi scientifica basata su solidi indizi?
L'INVERNO DOVREBBE ESSERE MITE - «Anche i nostri modelli previsionali indicano un segnale prevalente di inverno mite –commenta il professor Giampiero Maracchi, climatologo e direttore dell’Istituto di Biometeorologia del CNR-. Ma il limite di queste previsioni stagionali sta nel fatto che non possiamo scendere nei dettagli. E io personalmente ho un timore, che l’inverno possa avere un inizio rigido, un po’ anticipato, per poi evolvere in una stagione mite». Come mai questa doppia anomalia? Il sospetto nasce dal fatto che l’autunno sta mostrando un’insolita frequenza di irruzioni di aria relativamente più fresca da Nord Est», spiega Maracchi, «che interrompono spesso la circolazione di masse d’aria più calde dall’Atlantico (Ovest) o dall’Africa (Sud). A queste alternanze è dovuta la successione di giornate con temperature sotto, ovvero sopra la media stagionale». «Se la tendenza alla circolazione da Nord-Est si dovesse consolidare, allora avremmo una fase finale dell’autunno e un inizio dell’inverno più rigidi. Salvo poi a un avverarsi della previsione di inverno mite con l’instaurasi delle altre modalità di circolazione atmosferica apportatrici di temperature più elevate».

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