martedì 2 settembre 2008

Sfida sul clima alle elezioni americane

Interessante articolo sull’espresso numero 35 dedicato al rinnovato impegno americano per contrastare i cambiamenti climatici.

“Era tempo che accadesse: pare proprio che gli Stati Uniti avranno finalmente un presidente che prenderà sul serio la questione del cambiamento del clima, tanto da passare concretamente all'azione. A meno di qualche tragico evento o di malattia, a novembre sarà eletto presidente o Barack Obama o John McCain. A differenza dell'amministrazione George Bush-Dick Cheney degli ultimi otto anni, la presidenza McCain o la presidenza Obama con ogni probabilità darà grande rilievo al cambiamento del clima, lo considererà una minaccia ad alta priorità. In passato sia Obama, il candidato democratico, sia McCain, il candidato repubblicano, sono stati in prima linea su questo fronte, anche se la strategia di Obama in materia di cambiamento climatico è molto più ambiziosa di quella di McCain e gode di forte sostegno tra gli ambientalisti statunitensi.

Obama è favorevole a ciò che l'Intergovernmental Panel on Climate Change ritiene essere indispensabile per scongiurare un catastrofico cambiamento del clima: tagliare dell'80 per cento le emissioni di gas serra globali entro il 2050. Per realizzare questo ambizioso risultato, Obama avrebbe intenzione di far entrare in vigore il sistema cosiddetto 'cap and trade' (permessi di emissione negoziabili), in virtù del quale il governo venderebbe alle corporation statunitensi i permessi per emettere gas serra, investendo gli utili da ciò derivanti nello sviluppo di energie ecosostenibili e in benefici per gli americani colpiti nel portafoglio dagli onerosi costi energetici. Oltre a ciò, Obama è favorevole a "un aumento molto più aggressivo degli standard di risparmio di carburante (per gli autoveicoli) e a uno standard che renderebbe vincolante il ricorso alle energie rinnovabili nella misura del 25 per cento entro il 2025", ha detto Gene Karpinski, direttore esecutivo della League of Conservation Voters, il più importante gruppo ambientalista statunitense che ha scelto di sostenere Obama.

McCain si colloca in una posizione migliore rispetto al resto del suo partito sul tema ambientale, ma non si spinge lontano quanto Obama. Dice infatti di voler ottenere entro il 2050 un taglio delle emissioni di gas serra del 60 per cento soltanto, ma il vero problema è che difficilmente le sue politiche potranno assicurare riduzioni di questa portata. Il sistema cap-and-trade proposto da McCain assegnerebbe gratuitamente la maggior parte dei permessi per le emissioni, scelta che gli ambientalisti criticano, considerandola una concessione alle corporation che ridurrebbe di fatto la spinta a diminuire l'inquinamento. McCain si dice favorevole anche a un potenziamento delle esplorazioni dei giacimenti di petrolio e alla costruzione di decine di impianti nucleari, mentre Obama non condivide queste proposte.

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