mercoledì 17 settembre 2008

I rigassificatori? Quindici in lista d'attesa

Interessante articolo tratto dal Sole 24 Ore

La Puglia è una terra grande, ma è stretta di manica con i rigassificatori: in base alle indicazioni della Regione guidata da Nichi Vendola, si farà solamente uno dei tre impianti proposti. Quale? Difficile dirlo. Lunedì sera alla televisione ( «Porta a porta») il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha confermato l'impegno dell'Italia per l'impianto proposto a Brindisi dalla British Gas.Un impianto contestatissimo dai brindisini, qualunque Giunta esprimano, e per promuoverlo era dovuto intervenire anni fa addirittura Tony Blair, ma è un impianto già autorizzato e i cui lavori di costruzione erano già stati avviati. Enrico Monteleone, direttore generale della British Gas, è soddisfatto: l'impegno di Berlusconi è una «ulteriore conferma della solidità del progetto». Gli altri due investimenti sono della Sorgenia (Cir) a Trinitapoli (Foggia) e della catalana Gas Natural a Taranto. Nessuno di questi trova un forte consenso locale. Il progetto della Sorgenia prevede la costruzione di un approdo al largo per consentire alle navi metaniere di scaricare il metano liquido lontano dalla costa, ma il Comune vicino di Margherita di Savoia si oppone e si è immaginato di spostare altrove, per esempio nella zona di Chieuti,quell'istallazione. La società tuttavia non intende piegarsi, visto che la collocazione di Trinitapoli è tra le meglio indicate e l'impianto è del tutto sicuro anche dal punto di vista ambientale.I casi pugliesi sono una conferma degli ostacoli che trovano questi progetti: in teoria se venisse realizzata la quindicina di rigassificatori proposti, l'Italia potrebbe godere un import aggiuntivo di circa cento miliardi di metri cubi di gas l'anno, pari a tutti i consumi attuali che sono assicurati in sostanza dai soli grandi metanodotti (più un contributo dal vecchio terminale dell'Eni oggi guidata da Paolo Scaroni nel golfo della Spezia).

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