sabato 20 settembre 2008

Problema ozono

Dal Manifesto


Il problema dell'assottigliamento della fascia di ozono nella stratosfera non è più da tempo al centro dei riflettori, surclassato, fra l'altro, dal riscaldamento globale. Ma queste due spade di Damocle si incrociano in più punti, pericolosamente sopra le nostre teste. Lo strato di ozono funge da filtro per le radiazioni ultraviolette solari che possono essere dannose per la pelle umana, anche causare una parziale inibizione della fotosintesi delle piante e distruggere frazioni importanti del fitoplancton che è alla base della catena alimentare marina. L'assottigliamento della fascia si è manifestato a partire dagli anni '80, a causa dei clorofluorocarburi (Cfc), gas industriali impiegati in molti processi e merci, ad esempio nella refrigerazione. Il 16 settembre 1987 fu firmato il Protocollo di Montreal che li mise al bando, ma con periodi di tolleranza. L'accordo prevedeva una riduzione del 50% della produzione e uso dei Cfc entro il 1999. I Cfc furono sostituiti dagli Hcfc (idroclorofluorocarburi), meno dannosi per l'ozono ma comunque potenti gas serra, così come gli Hfc (quantomeno innocui per la fascia di ozono). L'anno scorso si è raggiunto un accordo per eliminare anche gli Hcfc ma non gli Hfc. Come spiega Greenpeace, è come passare «dalla padella alla brace». Intanto, se tutto andrà bene la fascia non tornerà allo spessore originario prima del 2050.

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