venerdì 12 settembre 2008

Gran Bretagna, la difesa del clima non è reato

«La difesa del clima non è reato». La storica sentenza, racconta Repubblica, è stata emessa dal tribunale di Maidston in Inghilterra, dove si trovavano sotto processo sei attivisti di Greenpeace per danni causati su una centrale a carbone. I fatti risalgono all'ottobre dello scorso anno, quando cinque dei sei attivisti si arrampicarono rocambolescamente lungo i 200 metri di altezza della ciminiera della centrale di Kingsnorth, nel Kent, per bloccare l'attività dello stabilimento. Prima di scendere a terra, dove ad attenderli c'era la polizia, gli scalatori verdi riuscirono a scrivere, lungo la parete: «Gordon», il nome del primo ministro britannico, Gordon Brown. Secondo l'accusa l'azione di protesta avrebbe causato danni per quarantamila euro che gli incriminati avrebbero dovuto pagare. Il giudice David Caddick, che presiedeva una giuria popolare composta da nove uomini e tre donne, ha invece dato ragione alla difesa che chideva un giudizio di «non colpevolezza», poiché gli imputati erano mossi da una «motivazione legittima», quella di «difendere l'ambiente, un bene comune, dall'impatto dei cambiamenti climatici»

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