giovedì 15 gennaio 2009

Quanto sono sostenibili gli scooter?

Tratto da yes.life

Lo scooter è uno dei mezzi di trasporto più diffusi nelle nostre città, tanto da essere considerato un’icona italiana nel mondo. La mitica Vespa, nata dopo la seconda guerra mondiale da un’idea congiunta di Enrico Piaggio e dell’ingegnere Corradino D’Ascanio, rappresenta il simbolo per eccellenza di questa categoria di veicoli, caratterizzati da un riuscito mix di stile, comodità, divertimento e manovrabilità ad un prezzo accessibile. Ma quando viene usato da una persona come modo di trasporto primario, qual è il suo impatto sull’ambiente? Rappresenta una scelta saggia o no? Dipende. Gli scooter sono sempre dipendenti dal petrolio, anche se normalmente possono raggiungere i 25/35 km per litro di carburante, quindi meno rispetto quanto facciano le automobili compatte (per non andare a scomodare addirittura i SUV). Così come le moto, gli scooter sono quindi caratterizzati da una grande efficienza nel consumo del carburante, o almeno rispetto alle sue cugine con quattro ruote. Ma questa efficienza può bastare per fare di loro un mezzo di trasporto più sostenibile? Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, uno degli indicatori più importanti per misurare la sostenibilità dei veicoli sono le emissioni nocive prodotte, sia per quanto riguarda la loro "quantità" che la loro "qualità"(ovvero il grado di pericolosità e potere inquinante). Sotto questo aspetto, gli scooter convenzionali non rappresentano proprio il massimo della sostenibilità. Gran parte degli scooter che circolano oggi nel mondo hanno un motore a combustione interna a due tempi, che sono caratterizzati dall’essere rumorosi, inquinanti e di avere un ciclo di vita breve. Da questo punto di vista le automobili, a causa di una regolamentazione sempre più rigida, stanno facendo sempre meglio, migliorando sempre più la propria efficienza nel consumo; un automobile oggi consuma molto meno rispetto qualche decennio fa. Molti scooter non dispongono di quelle tecnologie che ormai sempre più spesso sono standard nelle macchine di oggi, e che prevengono la formazione di composti pericolosi per l’ambiente o li convertono in composti non pericolosi (tecnologie come l’iniezione elettronica o la marmitta catalitica). Gli scooter convenzionali emettono la stessa quantità di particolato di un autocarro diesel, e tre volte la quantità di monossido di carbonio e idrocarburi.
Ma oggi esistono scooter "verdi", e i loro modelli aumentano sempre di più. La commissione europea ha stabilito standards per i nuovi motori degli scooter, decretando l’implementazione dei motori a quattro tempi sulle due ruote prodotte e vendute nell’Unione Europea, bannando in questo modo i vecchi e micidiali due tempi. Un problema consiste nel fatto che è difficile rimuovere gradualmente i due tempi dalla circolazione, e che sebbene il quattro tempi sia più pulito, più efficiente, silenzioso e affidabile, risulta essere meno prestante. Gli scooter oggi sono disponibili anche con l’iniezione elettronica, e la maggior parte di loro ha il cambio automatico, selezionando così sempre il rapporto più efficiente con il quale viaggiare. Alcuni scooter funzionano anche con carburanti alternativi, come il propano, che inquina meno ed è più economico, anche se gli scooter elettrici rimangono sempre la scelta piu ecologica. Ma bisogna tenere conto di alcuni fattori se si vuole effettuare l’acquisto di uno scooter o di una moto elettrica: il suo costo d’acquisto è spesso molto alto, anche se probabilmente si ripagherà da solo nel tempo con il minor costo dell’energia utilizzata per muoversi. La carica di una batteria può affrontare in media sui 50 Km, che può essere ok se si utilizza il mezzo per andare al lavoro, ma diventa fattore limitante in caso di spostamenti più sostanziali. Inoltre ricaricare la batteria richiede del tempo, specialmente se la ricarica viene effettuata attraverso postazioni pubbliche. In conclusione si può dire che già il guidare .

Così le grandi aziende dichiarano di volere sensibilizzare le giovani generazioni sui comportamenti eco sostenibili. Il caso dell’Eni, guidato dall’ad Paolo Scaroni

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