mercoledì 4 marzo 2009

Effetto sera, ecco gli scienziati scettici

Il clima non sta cambiando. Anzi sì, ma non è colpa dell'uomo. O meglio, forse, ma qualche grado in più non può che far bene all'agricoltura. È questo il chiaro e univoco messaggio da un convegno organizzato ieri da Forza Italia per spiegare ai rappresentanti delle Commissioni di parlamentari la verità scientifica sul riscaldamento del pianeta. Intento poco riuscito perché esigenze «organizzative» hanno portato ad anticipare la vetrina dei politici, costretti poi ad abbandonare la successiva sessione scientifica. Eppure le attese erano molto alte, visto l'annuncio della presentazione di un documento in grado di sbugiardare il IV Rapporto dell'Ipcc, il gruppo di studiosi che fornisce le basi scientifiche all'Onu. Il testo è stato realizzato dal Nipcc (curiosa la somiglianza con la sigla Ipcc, con cui non ha però niente a che fare), presentato lo scorso anno al Senato americano con 650 firme di scienziati e subito smentito dal mondo scientifico per la sua scarsa affidabilità.Curioso che l'asso nella manica degli organizzatori non sia neanche stato presentato nel corso del convegno. Non si è però abbandonato il tentativo di smascherare la presunta faziosità dell'Ipcc, optando faziosamente per un panel caratterizzato dalla totale assenza di scienziati difensori delle tesi dell'Ipcc. Decisamente granitica la posizione dei relatori, nel vedere il riscaldamento del pianeta come una grande bufala. «Il clima cambia in modo naturale, l'uomo non c'entra», sentenzia Franco Battaglia, prof. di chimica all'Università di Modena che non conta alcuna bibliografia scientifica sul tema, ma noto per l'assidua presenza sulle pagine del Giornale come confutatore dei cambiamenti climatici. Del resto, chiarisce Battaglia, «su questi temi non serve avere pubblicazioni scientifiche... perché queste ono cose banali».Nella difficoltà di spiegare quali fossero le tesi scientifiche realmente contestate all'Ipcc, nel corso della giornata sono state presentate interessanti certezze scientifiche. Scopriamo così finalmente che il CO2 non è gas velenoso, che il clima è sempre cambiato nella storia della terra e che l'effetto serra è indispensabile per consentire la vita sulla terra. A più voci è stata manifestata la convinzione che esista un grande disegno basato sulla disinformazione e sulla paura per manovrare l'opinione pubblica su questi temi, denunciando un meccanismo di cui sembravano essere ben conosciute le dinamiche. Svanita la paura del cambiamento del clima era necessario trovare un altro elemento per sostenere la soluzione chiave a tutti i problemi: il nucleare. Si riconosce così l'esistenza del picco del petrolio, risorsa destinata ad essere sempre più rara in futuro. Ed è forse la cosa più interessante della giornata. (Dal manifesto)

Che cosa fanno i grandi gruppi petroliferi per l’ambiente. Questo è quello che l’Eni, su iniziativa dell’amministratore delegato Paolo Scaroni, dichiara di fare ogni anno.

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