La temperatura sale, ma sarà vero che è tutta colpa delle emissioni di gas nell'ambiente? A sostenere che non è così, che «l'effetto serra è una delle tante creazioni della storia intellettuale, perché la temperatura si è mossa nei secoli con variazioni che prescindono dalle emissioni di gas», è un gruppo di senatori di primo piano del Pdl - D'Alì, Dell'Utri, Nania, Malan e Poli Bortone, primi proponenti- che ieri ha visto approvata dall'aula di Palazzo Madama una raccomandazione con la quale si sconfessano le premesse del protocollo di Kyoto e delle reprimende della Commissione europea in materia. Ed è subito salita la temperatura del Transatlantico, che sulla vicenda del clima ha ritrovato la verve di ben altri provvedimenti. La capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro, parla di «eclettismo e pressappocchismo di questa destra, che mentre il premier, nella sua ansia di apparire sempre in prima fila, ha scritto al presidente degli Stati Uniti per dare il proprio assenso al vertice sul clima da tenersi a margine del G8 alla Maddalena, in parlamento nega l'esistenza dei cambiamenti climatici». Mentre Felice Belisario, presidente dei senatori dell'Italia dei valori, attacca il Pdl come «oscurantista», sottolineando «la strumentalità del dibattito, teso a supportare i prossimi impegni internazionali del governo. La mozione del Pdl», dice Belisario, firmatario di un'opposta mozione, «si contrappone ai risultati scientifici e agli impegni assunti a livello internazionale». Altro che oscurantismo, «non neghiamo che ci siano stati cambiamenti climatici, chiediamo solo che sia appurato una volta per tutte se e quanto ci sia di vero nella relazione tra le temperature che salgono e i gas emessi», spiega Lucio Malan (Pdl), tra i più fervidi sostenitori del partito Kyotoscettici. Che spiega, grafici alla mano, come «una parte consistente e sempre più crescente di scienziati studiosi del clima non crede che la causa principale del peraltro modesto riscaldamento dell'atmosfera terrestre al suolo finora osservato (compreso fra 0,7 e 0,8 gradi centigradi) sia da attribuire prioritariamente ed esclusivamente all'anidride carbonica di emissione antropica». E «se pure vi fosse a seguito dell'aumento della concentrazione dell'anidride carbonica nell'atmosfera un aumento della temperatura terrestre al suolo, i conseguentidanni all'ambiente, all'economia e all'incolumità degli abitanti del pianeta sarebbero molto inferiori a quelli previsti». Nel mirino gli accordi di Kyoto e l'impegno dell'Unione europea ad arrivare agli obiettivi di innalzamento dell'efficienza dell'industria europea diminuendo al contempo la dipendenza dai combustibili fossili. A chi accusa il Pdl di voler indebolire il fronte ambientalista a favore degli interessi delle industrie, Malan replica: «Sappiamo che ci siamo assunti come stato degli impegni, che la strada scelta dall'Unione Europea non permette ripensamenti. Proprio per questo chiediamo che, prima di avviarci definitivamente su di essa, con i suoi costi enormi e la perdita di competitività che comporta, si prendano in considerazione non soltanto le decine diScienziati e le centinaia di politici che la sostengono, ma anche le centinaia che la avversano. I cambiamenti climatici non sono un atto di fede. Anche se so che dicendo questo divento automaticamente un eretico, da condannare». (Da Italia Oggi)
Così le grandi aziende dichiarano di volere sensibilizzare le giovani generazioni sui comportamenti eco sostenibili. Il caso dell’Eni, guidato dall’ad Paolo Scaroni.
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