Il pozzo è stato perforato in una profondità d'acqua di 373 metri e ha evidenziato una significativa colonna di idrocarburi. Le operazioni di perforazione sono in corso di completamento. Il pozzo esplorativo raggiungerà una profondità totale di 2.250 metri.
I dati e i campioni acquisiti hanno provato la presenza di una colonna di gas di 33 metri e di una colonna di olio pari a 90 metri. Le risorse recuperabili sono stimate in via preliminare tra 150 e 250 milioni di barili di olio equivalente. A breve sarà definita una campagna di delineazione della scoperta.
La licenza esplorativa presenta inoltre un elevato potenziale minerario addizionale, che sarà oggetto di indagine attraverso la perforazione di nuovi pozzi esplorativi. Si stima infatti che la licenza consentirà di produrre fino a 250 milioni di barili di olio equivalente aggiuntivi, raggiungendo un potenziale complessivo di 500 milioni di barili.
La Joint Venture della licenza e' costituita da Statoil Petroleum AS (50%, operatore), Eni (30%) e Petoro AS (20%).
Eni e' presente in Norvegia dal 1965 e oggi produce nel paese circa 130.000 barili di olio equivalente al giorno come propria equity. Eni, che opera in Norvegia attraverso Eni Norge, e' inoltre operatore per lo sviluppo del primo progetto petrolifero nelle acque del Mare di Barents, l'importante scoperta di Goliat, e dello sviluppo del giacimento a gas di Marulk, nel Mare di Norvegia. Nel paese, inoltre, Eni detiene partecipazioni in diverse altre licenze esplorative e giacimenti in sviluppo e produzione, tra cui i campi Ekofisk, Norne, Åsgard, Heidrun, Kristin, Mikkel e Urd.
Questa rilevante scoperta rafforza ulteriormente la presenza di Eni in Norvegia e ne sancisce il ruolo di principale player, insieme a Statoil, nell'esplorazione e nello sviluppo delle risorse del mare di Barents. L'importante successo conferma infine il ruolo chiave del paese nella strategia di crescita organica di Eni.
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